(Adnkronos) – “I nostri ispettori tecnici dell’Ispettorato nazionale del lavoro non sono intervenuti a Casteldaccia perché, la Sicilia, essendo a statuto autonomo, ha la competenza in materia. Ma, non saprei per quale decisione, da tanti anni praticamente non la Regione non ha più ispettori. Noi siamo presenti, in virtù di una convenzione richiesta dalla Regione, con una trentina di ispettori amministrativi, non tecnici”. Così, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Paolo Pennesi, direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro sulla tragedia sul lavoro di Casteldaccia e sull’assenza di ispettori tecnici per i controlli nelle aziende sull’Isola.
“La nostra -spiega ancora Pennesi- è una presenza, con questi ispettori amministrativi, che abbiamo assicurato a livello di supplenza, nelle more che la regione Siciliana decida di attivarsi. Si tratta di ispettori di origine siciliana, 30 unità, che hanno risposto a un interpello per trasferirsi nell’Isola e si stanno occupando di questioni lavoristiche e previdenziali, esclusivamente quelle, con risultati strabilianti visto che lì la vigilanza non la fanno praticamente da dieci anni, quindi..”, sottolinea Pennesi.
E il Capo dell’Ispettorato nazionale del lavoro sottolinea che “non abbiamo notizie però sul fatto che l’assessorato si stia organizzando per assumere i suoi ispettori, come era storicamente. A me non risulta, non so se pensano di stare permanentemente con questo nucleo o con altri, diciamo così, che suppliscano questa funzione”, sottolinea. Naturalmente, sottolinea Pennesi, in Sicilia, ci sono anche i “Carabinieri del nucleo tutela che ovviamente essendo carabinieri, come noi quindi organismi statali, hanno un presidio su questo territorio. Poi certo ci sono le Asl che immagino siano presenti sul territorio con ispettori come succede nel resto d’Italia”, aggiunge ancora.
E su quanto avvenuto a Casteldaccia sottolinea: “quanto accaduto mi ha ricordato un altro drammatico episodio assolutamente analogo avvenuto sempre in Sicilia, a Mineo. L’ingresso di un lavoratore in luoghi confinati o in luoghi dove c’è possibilità di esalazione, gli altri che cercano di soccorrerlo e fanno la stessa brutta fine. E’ chiaro che manca la prevenzione. Quando si entra in posti dove ci sono delle esalazioni è necessario indossare le maschere protettive. Sentivo che stavano cercando di vedere se almeno le avessero in dotazione ma al momento non sono venute fuori. Io non ho aggiornamenti però è chiaro che se fai l’intervento in un posto dove sai che ci sono delle esalazioni nocive, addirittura mortali, l’azienda avrebbe dovuto provvedere a munire i lavoratori di maschere protettive. Solo l’indagine ci potrà dire di più”, sottolinea.
Per quanto riguarda invece la dotazione organica dell’Ispettorato a livello nazionale Pennesi annuncia novità. “Adesso -spiega- abbiamo una dotazione di 850 ispettori tecnici del lavoro. Erano rimasti 200, ne abbiamo assunto 650. E con il decreto legge appena convertito che ha introdotto la patente a punti ne assumeremo altri 750. Di questo cinquecento erano rimasti come posti vuoti dal precedente concorso, e ne aggiungiamo altri 250. Speriamo di bandire al più presto il concorso, e di fare le prove a giugno-luglio, se siamo fortunati, altrimenti al più tardi sarà settembre. Con questi altri 750 ispettori raggiungeremo quota circa 1500 totali”, conclude
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