Buenos Aires, 1979. Juan è un bambino di 12 anni che vive sotto falsa identità insieme alla sua famiglia, rientrata da poco clandestinamente in Argentina dopo anni di esilio. I genitori di Juan e suo zio Beto sono infatti attivisti dell’organizzazione dei Montoneros, in lotta contro la giunta militare e per questo ricercati dalla polizia. Mentre a casa può essere se stesso, Juan deve presentarsi come “Ernesto” sia a scuola che nel quartiere in cui vive, un’identità fasulla che non deve mai dimenticare: il minimo errore può essere fatale a tutta la sua famiglia. Nonostante la sua giovane età, si ritrova così a vivere in due differenti universi: il mondo di Juan e il mondo di Ernesto, due realtà che spesso si scontrano ed entrano in conflitto. Quando però conosce Maria, una ragazzina per cui prova i primi sentimenti amorosi, Juan pensa di non poter continuare a nascondersi per sempre: una scelta che però potrebbe essere molto rischiosa.
Scritto da Marcelo Müller e Benjamín Ávila, Infanzia clandestina (Infancia clandestina) è il primo lungometraggio diretto da Ávila. Presentato in anteprima alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes 2012, il film è stato selezionato quale candidato argentino all’Oscar al miglior film straniero 2013. Ispirato alla vicenda personale del regista (sua madre faceva parte dei Montonero e venne uccisa dall’esercito), Infanzia clandestina è una storia di militanza, vita nascosta e amore. Gli attori hanno trascorso una lunga fase di studio con ex componenti dei gruppi armati rivoluzionari, per apprenderne il contesto sociopolitico e l’esistenza quotidiana. «È dal giorno in cui ho deciso di diventare regista che volevo raccontare questa storia, la mia storia» ha dichiarato Ávila. «Non avevo intenzione di realizzare un’autobiografia, piuttosto volevo narrare le mie memorie d’infanzia ed il mio primo amore nella cornice drammatica dell’ultima dittatura militare argentina, tra il 1976 ed il 1983.
Margherita Diurno