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Incentivi “Salva Italia”, un primo bilancio

Si iniziano a tirare le somme sugli effetti degli incentivi per il lavoro di giovani e donne previsti dalla Legge 214/2011, somme di denaro per le aziende che avessero trasformato in contratti a tempo indeterminato (anche part-time) contratti co.co.co, co.co.pro e associazioni in partecipazione entro il 31 marzo 2013, oppure che avessero assunto a tempo determinato con contratti di almeno 12 mesi: 12.000 euro per le trasformazioni e le stabilizzazioni, 3-6 mila euro per i nuovi tempo determinato da 12 a 48 mesi, 6.000 euro per un part-time al 50% e 8.400 euro per uno al 70%.

Si iniziano a tirare le somme sugli effetti degli incentivi per il lavoro di giovani e donne previsti dalla Legge 214/2011, somme di denaro per le aziende che avessero trasformato in contratti a tempo indeterminato (anche part-time) contratti co.co.co, co.co.pro e associazioni in partecipazione entro il 31 marzo 2013, oppure che avessero assunto a tempo determinato con contratti di almeno 12 mesi: 12.000 euro per le trasformazioni e le stabilizzazioni, 3-6 mila euro per i nuovi tempo determinato da 12 a 48 mesi, 6.000 euro per un part-time al 50% e 8.400 euro per uno al 70%. Per il “Salva Italia” è stato appositamente creato un Fondo di 232 milioni di euro, risultati però insufficienti, in quanto hanno potuto soddisfare solo una parte delle domande (24.581 su 44.054). Analizzando queste ultime emerge che nella maggior parte dei casi (oltre 23 mila) si è trattato di trasformazioni di contratti a termine in indeterminati, risultando così utilissime nella lotta al precariato, presente soprattutto tra giovani (under 29) e donne, e circa il 50% dei rapporti di lavoro attivati è stato trasformato in un contratto a tempo indeterminato a tempo pieno, per i quali sono stati stanziati 146,3 milioni di euro, mentre il 40% è composto da conversioni in contratti a tempo indeterminato part time, per un importo totale di 75,2 milioni di euro. La media  per ogni istanza è quindi risultata essere di 7.684 euro. La rimanente percentuale è rappresentata dagli incentivi richiesti per la stipula di nuovi contratti a tempo determinato, che sono quindi risultati essere soltanto una parte molto esigua. Inoltre, il Ministero del Lavoro ha ripreso quanto scritto nella Circolare Inps numero 122 del 17 ottobre 2012, e spiega come gli incentivi dovuti verranno assegnati dall’istituto stesso una tantum 6 mesi dopo quelle trasformazioni dei contratti o quelle assunzioni avvenute tra il 17 ottobre 2012, data di pubblicazione del decreto costitutivo del Fondo, ed il 31 marzo 2013.

Giuseppe Grasso

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