È raddoppiato il numero delle aziende in crisi del Friuli Venezia Giulia: dalle 61 aziende di un’indagine condotta a giugno dello scorso anno, si è passati alle 123 aziende di un’indagine pubblicata dall’Osservatorio Industria Cisl Fvg a fine anno. Questo aumento si riflette anche sul numero di lavoratori interessati, che ora sfiora le 15mila unità, rispetto alle circa 12mila unità della precedente fotografia scattata dal Sindacato.
Per quanto riguarda le aree più colpite, Pordenone ha superato in modo significativo le altre. Quasi una delle tipologie di crisi è la mancanza di ordini, che colpisce ben 93 aziende, mentre la crisi del settore, che era il secondo motivo più importante nella precedente indagine, riguarda solo 16 imprese. Nel frattempo, i costi dell’energia stanno raggiungendo il limite. La ‘Cigo’ è lo strumento più efficace (97 aziende), seguito dalla solidarietà (18 aziende).
“Certamente alcune situazioni sono molto preoccupanti e, in generale, è necessario non solo insistere sul monitoraggio ma anche sul confronto permanente per analizzare quali azioni di sistema possono essere intraprese per rafforzare il sistema produttivo” – commenta per la Cisl Fvg, il segretario Cristiano Pizzo.
Allo stesso tempo – per la Cisl – è fondamentale rafforzare e, se necessario, trovare nuovi regimi di contrattazione per dare risposte salariali ai lavoratori e utilizzare una corretta contrattazione nel sistema degli appalti anche come sicurezza preventiva.
“Serve una nuova stagione concertativa con le controparti, caratterizzata da responsabilità, anche sociale, dialogo e prospettiva, per programmare senza essere costantemente assediati dalle dinamiche del mercato del lavoro”.
“Oggi – spiega Pizzo – ci troviamo di fronte a due forze opposte che richiedono cautela e azione: da un lato abbiamo un sistema industriale messo a dura prova dalla crisi, alcune conclamate, altre più sotterranee, e dall’altra parte abbiamo sfide globali e transizioni che vanno prese per mano ed affrontate anche dal Friuli Venezia Giulia”.
“Le sfide energetiche, ad esempio, ma anche quelle legate allo sviluppo demografico, che pesano sulla previsione di fallimento dei lavoratori, e minano l’intera stabilità del settore, se non interverremo tempestivamente”.
Nella pianificazione delle politiche attese dell’azienda, un fattore importante è rappresentato dalla partecipazione dei dipendenti alla vita dell’azienda, in una logica win win. Partecipazione che la Cisl sta sollecitando, anche in Friuli Venezia Giulia, attraverso una raccolta firme finalizzata ad una proposta di legge di iniziativa popolare e che ha visto nella regione la sottoscrizione da parte di più di 5mila persone.
“Nello specifico, come Cisl insistiamo su quattro tipologie di partecipazione: – organizzativa con la possibilità dei lavoratori di contribuire all’innovazione e all’efficientamento dei processi produttivi; – consultiva per attribuire alle rappresentanze sindacali unitarie o aziendali il diritto ad essere consultate in via preventiva e obbligatoria in una serie di fattispecie; – gestionale con forme di cogestione nel Consiglio di Amministrazione e nel consiglio di sorveglianza anche in società pubbliche; – e finanziaria con modalità di distribuzione degli utili ai lavoratori diverse da quelle previste dall’attuale quadro normativo”.
Ciro Di Pietro
Immagine di rawpixel.com su Freepik
L’articolo Imprese Fvg, Cisl: raddoppia il numero di aziende in crisi proviene da Notiziedi.it.
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