Tra tutte le regioni italiane, il Trentino-Alto Adige è una delle più rinomate, essendo da sempre meta turistica privilegiata per ciò che ha da offrire. E a buon diritto: questo territorio, al confine tra due grandi culture come quella germanofona e quella italiana, regala al visitatore splendidi paesaggi di una natura incontaminata, storia, cultura, folklore e grande cucina. Passeggiando tra i boschi, le montagne, le splendide città come Trento, Bolzano, Bressanone, Merano, non si può non restare ammaliati dalla generosità anche culinaria che la regione dona ai suoi ospiti, nel segno della migliore cultura mitteleuropea. Certo, di fronte a piatti non sempre sanissimi i salutisti potranno storcere un po’ il naso, ma anche provare la cucina tipica significa conoscere la cultura di un popolo, e qualora poi fosse buona come in questo caso l’invito non si può declinare. Tra i tanti piatti tipici, come i fleischwurst, lo speck, il pane speziato, la pregiata birra Forst, senza contare la lunga tradizione nel campo dei dolci e dei gelati (imperdibili), vi suggeriamo un menù di cucina tipica tirolese.
Antipasto: involtino di pasta sfoglia o brisè ripiena di speck e cipolle, steso su un letto di vellutata di verdure. Soffice e gustoso, l’involtino si sposa perfettamente con la dolce vellutata, che ne stempera il sapore robusto e complessivamente salato.
Primo: canederli con spatzle agli spinaci, panna e prosciutto. I canederli sono polpette di pane condite con formaggio e verdure (rape, per esempio) e accompagnate da straccetti di pasta (cioè gli spatzle) arricchiti con spinaci e ricoperti di panna e dadolata di prosciutto cotto.
Secondo: goulasch di manzo con patate duchessa. Il goulasch è composto interamente da bocconcini di carne di manzo serviti con salsa di cipolla e alloro (il sapore ricordo molto quello della carne alla genovese), ed è ottimo se la carne diventa tenera al punto giusto. Anche in questo caso il sapore è abbastanza corposo ma le patate duchessa (la cui consistenza è simile a quella del purè, ma esternamente c’è una crosta croccante), dolci, stemperano bene.
Dolce: strudel di mele con salsa alla vaniglia. A dire il vero, viste le sue calorie, servirebbe un pasto a parte solo per il dolce, ma esso si fa perdonare con il suo buon gusto: consiste in una pasta frolla ripiena di mele a cubetti con miele, cannella, uva passa e pinoli, spruzzata con zucchero a velo e da bagnare nella vaniglia.
Dal momento che si tratta di un pasto “impegnativo”, per goderlo al meglio vi consigliamo di preparare porzioni piccole, per non saziarsi già a metà del secondo. Come accompagnamento, oltre a una birra bionda locale, può andare bene anche un buon vino rosso.
Giuseppe Grasso