La loro storia ha commosso il mondo. Da fenomeno mediatico, la vicenda dei 33 minatori cileni intrappolati nel ventre della terra è diventata un caso sociale. Le operazioni di recupero sono state un concentrato di pathos emotivo, che ha fatto emergere nei diretti protagonisti e in tutti coloro i quali hanno partecipato alla vicenda i più sinceri sentimenti di fratellanza e altruismo.
Su tutti, sono rimasti nella memoria Luis Urzùa, il capo dei minatori (che, come il capitano di una nave, volle essere l’ultimo ad abbandonare la miniera), e Andres Sougarret, l’ingegnere che ha ideato la capsula di recupero, guidando in prima persona le operazioni di salvataggio.
Ad entrambi, va il Premio Speciale “Giuseppe Sciacca” 2010.
“Il loro binomio – recita la motivazione della giuria – ha fatto il giro del mondo, destando unanime ammirazione per la riuscitissima sintonia di impegno scientifico e tecnico, di capacità organizzativa e di appassionata tenacia, che hanno consentito di salvare trentatré vite umane”.
L’annuncio è stato dato oggi dal coordinatore generale del Premio, Giovanni Cinque, che ha invitato alla cerimonia l’ambasciatore cileno in Italia, Oscar Godoy Arcaya, il quale parteciperà con grande entusiasmo, facendosi portavoce della gratitudine del popolo sudamericano.
La consegna del piatto d’argento del premio (con medaglia e diploma di merito) avverrà durante una solenne cerimonia in programma sabato 11 dicembre, alle 17.30, presso l’Aula Magna della Pontificia Università Urbaniana in Roma, città del Vaticano.