mercoledì, 11 Dicembre , 24

Il gioco del devono e del dovrebbero

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Le spiagge sono demaniali, di proprietà dello Stato, cioè di tutti noi. Le spiagge si dividono in due gruppi ben distinti; una parte viene data in concessione a gestori che devono gestire le spiagge attenendosi all’Ordinanza emanata dall’Autorità Marittima, l’altra parte non data in concessione e più comunemente denominata spiaggia “libera” deve essere gestita dai Comuni, o dalle Amministrazioni competenti, e quindi dallo Stato stesso e dovrebbero attenersi all’Ordinanza emanata dall’Autorità Marittima (Capitanerie di Porto, Ministero Trasporti,ecc…).

Per la parte data in concessione i gestori devono garantire il libero accesso alla battigia senza che sia pagato nessun corrispettivo, ma non si possono utilizzare i servizi o le attrezzature dello stabilimento; in caso contrario possono chiedere un biglietto di ingresso, per poter usufruire di alcuni servizi quali docce,i bagni, gli spogliatoi, la pulizia dell’arenile, la sorveglianza e sicurezza a mare, l’infermeria. L’affitto di sdraio, lettini, ombrelloni e cabine in genere è aggiunto al biglietto di ingresso, ma non è obbligatorio affittarle, perché una volta pagato l’ingresso ci si può sdraiare sul proprio asciugamano. Si può accedere alla spiaggia di uno stabilimento balneare, per raggiungere il mare, senza pagare il biglietto di ingresso, ma non si può sostare né sulla spiaggia in concessione né sulla battigia( fascia parallela al mare di 5 metri), spazio che deve essere costantemente libero da persone o cose. Tutti vi possono transitare ma, non vi possono essere collocati oggetti ingombranti quali ombrelloni o sdraio, poiché deve essere garantito il passaggio. E’ vietato sulla fascia di battigia giocare a pallone, a racchette o altri giochi che possano arrecare disturbo ai bagnanti, questo tipo di attività sono svolte nelle aree allestite allo scopo.
Per la parte non data in concessione e più comunemente definita “spiaggia libera” i Comuni dovrebbero provvedere alla loro pulizia, garantire i servizi principali quali, WC, spogliatoi a rotazione, infermerie, sicurezza e sorveglianza a mare con personale qualificato, organizzare aree destinate alle attività di gioco con palloni e racchette tanto da non indurre i bagnanti ad incorrere in multe anche salate, al pari di un qualunque stabilimento balneare ed osservare al pari l’Ordinanza dell’Autorità Marittima; ma se un cittadino vuole raggiungere la battigia, attraversando anche uno stabilimento balneare, una volta che la raggiunge visto che non vi può sostare,  dovrà stendere il proprio asciugamano su un’area di spiaggia libera pulita, all’occorrenza del bisogno fisiologico utilizzare un w.c., se accusasse un malore con l’eccessivo caldo o si trovasse in difficoltà in acqua, ricorrere all’aiuto di qualcuno, e se i loro bambini volessero giocare con il pallone lo devono fare solo nelle aree destinate a questo. Oggi la risposta è sotto gli occhi di tutti: i concessionari hanno reso la proprietà dello Stato efficiente e produttiva, non solo garantendo i servizi e rendendo fruibile un bene come la spiaggia e il mare a vantaggio di tutti i cittadini svolgendo un servizio pubblico, ma dando lavoro a migliaia di persone che con l’intero indotto rappresenta con il turismo in generale,oggi l’economia primaria in Italia; lo Stato invece non è stato capace non solo di garantire i servizi principali e rendere un servizio pubblico, trovando comodo che qualcuno lo facesse a posto suo, ma non ha mosso un dito contro chi inquina il mare e  devasta le coste!! E’ assolutamente vero, “le spiagge e il mare sono di tutti”ma forse solo quelle pulite e con tanti servizi, non quelle simili a discariche e più che “libere” solo abbandonate.

Marcello Giocondo

Presidente SIB – Sindacato Italiano Balneari Campania

 

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