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Il decreto del fare rilancia la mediazione

NewsIl decreto del fare rilancia la mediazione

Ritorna in auge la mediazione: il decreto “del fare” varato dal governo ha reintrodotto la condizione di procedibilità, dando nuovo impulso all’utilizzo di una metodologia alternativa di risoluzione delle controversie che era stata messa da parte nei mesi scorsi, nonostante i primi risultati incoraggianti.
“La mediazione – spiega Gennaro Vetromile, presidente di Agorà mediazione – può rappresentare un’occasione di grande importanza per il nostro paese, in quanto permette di ridurre il contenzioso giudiziario: molti conflitti, infatti, possono essere risolti dalle parti, supportate da un mediatore, in piena autonomia e senza la necessità di ricorrere a giudizi esterni”.

“Ciò avviene soprattutto quando le due parti hanno interesse a salvaguardare la relazione, decidere insieme la sorte della controversia, continuare nella loro partnership: la mediazione permette di ridurre i tempi e, con le recenti modifiche, i costi sono anche inferiori, oltre ovviamente ad essere di gran lunga meno onerosi rispetto a quelli della giustizia ordinaria”.
Tante le novità introdotte dal decreto: la durata massima dell’intera procedura è stata ridotta a tre mesi; la previsione di un incontro informativo e di programmazione tra le parti e il mediatore, da svolgersi entro 30 giorni dal deposito dell’istanza, in cui insieme si verifica l’esistenza delle condizioni per procedere nella mediazione; l’importo ridotto qualora le parti dovessero decidere di non andare oltre l’incontro di programmazione.
“Si può fare ancora molto – sottolinea Vetromile – ad esempio allargare l’area delle controversie soggette a condizione di procedibilità a quelle riconducibili alle controversie commerciali e a quelle interne delle società, associazioni ed enti associativi in genere. O, ancora, prevedere regimi sanzionatori ancora più forti per i soggetti che senza giustificato motivo decidessero di non partecipare all’incontro di mediazione rendendo più oneroso il proseguimento in giudizio. La mediazione può essere una grande opportunità per il nostro paese, può alleggerire il peso sulla giustizia e creare occasioni di lavoro soprattutto tra i più giovani”.

 

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