Ventidue milioni di euro: è questa la cifra-monstre che il Comune di Castellammare di Stabia potrebbe essere chiamato a pagare per saldare i debiti della stagione dell’acqua pubblica (per ritornare alla quale in tanti oggi si battono). Di che cosa si tratta? Anzitutto, bisognerà saldare il pregresso di 10 milioni di euro (compresa rivalutazione monetaria e interessi) per la mancata corresponsione delle forniture idriche acquistate dall’allora Eniacqua Campania (oggi Acqua Campania). A questo bel gruzzoletto, bisognerà aggiungere altri 8 milioni per i debiti Asam (la società idrica dell’Amministrazione municipale, messa in liquidazione una decina di anni fa) e ulteriori 4 milioni di euro di multa per i ritardi con cui l’Ente di Palazzo Farnese affidò la gestione del servizio dell’“oro blu” all’attuale società mista pubblico-privato, Gori.
Il Comune di Castellammare rischia il crac
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