”Ci hanno lasciato nel caos, non sappiamo dove andare a scaricare, non c’e’ nessuno che decida”. Cosi’ il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, in un’intervista a ”La Repubblica” descrive la situazione dei rifiuti nel capoluogo campano. ”Fino a una settimana fa – spiega Iervolino – il capro espiatorio era la nostra azienda Asia, poi, quando e’ morto sul lavoro un povero operaio di Portici, per fortuna hanno avuto pudore. Oggi la colpevole divento io, mi sembra una commedia”.
E sul presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, afferma: ”Non lo ascolto piu’. Quando non sa che pesci pigliare si inventa di nuovo che la colpa e’ del Comune di Napoli. E’ una vecchia canzone, sentita e risentita. Uno, la prima volta si arrabbia, la seconda ci rimane meravigliato, la terza non ci pensa piu”’. Insomma, ”quello che fa lui non mi interessa affatto, sia sul piano personale che della sua strategia. Il modo migliore per neutralizzarlo e’ ignorarlo”. In merito all’annuncio del premier di ripulire la citta’ dai rifiuti entro tre giorni, il primo cittadino dice: ”Basta guardarsi intorno. Verificheremo nei prossimi giorni, ma per ora non vedo una soluzione a portata di mano”. Sulle indicazioni avute dal Governo Iervolino sottolinea: ”Non si capisce bene, perche’ cambiano ogni giorno. Ogni tanto arriva qualcuno, non decide e va via. Indecisi a tutto, prendiamo l’esempio della seconda discarica a Terzigno. Non c’e’ chiarezza su chi ha la responsabilita’ di che cosa”. Per il momento, il Comune cerca di ”alleviare le sofferenze della citta’. L’Asia sta facendo l’impossibile con i suoi lavoratori, ma il problema principale e’ la difficolta’ che i camion incontrano per scaricare i rifiuti. E questa non e’ certo competenza dell’azienda”. In merito invece alla situazione di Giugliano, dove continuano le proteste dei cittadini, il sindaco spiega di ”Lo posso capire. Era stato promesso che la discarica di Taverna del Re non sarebbe stata riaperta. Adesso non e’ piu’ cosi’. Bene. Se ci fanno scaricare lo facciamo. Senno’, drammaticamente, restiamo fermi. Se tutti si ribellano e non si individua un posto in cui portare i rifiuti – conclude Iervolino – l’emergenza non cessera’ e anzi si aggravera”’.