ROMA – Dopo quello sul fisco e le tasse, ecco il secondo di una serie di confronti fra i programmi elettorali del centrosinistra, del centrodestra e del Terzo polo in vista delle elezioni politiche del 25 settembre. Oggi parliamo di nucleare.
CENTROSINISTRA: “NO AL NUCLEARE”
La coalizione del centrosinistra non punta sul nucleare, ma punta a “concentrarsi sull’energia pulita e non inseguire la discussione sulla costruzione di centrali nucleari: perché i tempi di realizzazione e le tecnologie esistenti non sono compatibili con una riduzione significativa delle emissioni entro il 2030”.
Riemerge il tema dei rigassificatori, ma ‘a tempo’, “il ricorso ai rigassificatori appare necessario, ma a condizione che costituiscano soluzioni-ponte, rimanendo attivi pochi anni, e che possano essere smobilitati ben prima del 2050, per non interrompere la prospettiva della transizione ecologica”.
Nel programma anche la proposta di “incentivare l’installazione di almeno 100mila colonnine elettriche e di 30mila punti di ricarica rapida entro il 2027 e lo sviluppo di tecnologie per lo stoccaggio di energia lungo le autostrade e la rete viaria principale e secondaria”.
IL CENTRODESTRA PENSA AL NUCLEARE “PULITO E SICURO”
La coalizione del centrodestra valuta “anche il ricorso al nucleare pulito e sicuro”. Non solo, c’è anche la proposta di riattivare e realizzare “pozzi di gas naturale in un’ottica di utilizzo sostenibile delle fonti”. Nel programma trova posto anche la volontà di “diversificare gli approvvigionamenti energetici e la realizzazione di un piano per l’autosufficienza energetica” e la “piantumazione di alberi sull’intero territorio nazionale” senza però specificare se saranno un milione, come annunciato da Berlusconi.
TERZO POLO: “MIX ENERGETICO CON DENTRO IL NUCLEARE”
La coalizione del Terzo Polo propone “un mix energetico per arrivare ad emissioni zero nel 2050”, mix in cui si prevede anche il nucleare – da realizzare nel lungo periodo – insieme alle rinnovabili. Secondo il programma del Terzo polo “generare tutta l’energia elettrica necessaria al 2050 con sole tecnologie rinnovabili variabili richiederebbe impianti eolici e fotovoltaici, sistemi di accumulo di breve e lungo termine, reti elettriche e conseguente occupazione di suolo in misura almeno tripla rispetto a un mix ottimale con rinnovabili e nucleare. Inoltre, i costi del sistema elettrico sarebbero fino al 50% più elevati”. Super e iper ammortamento al “130-140% destinato alla progressiva sostituzione delle flotte con mezzi meno inquinanti per il trasporto merci”.
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