mercoledì, 11 Dicembre , 24

Giovani professionisti a sostegno della città metropolitana di Napoli

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Un gruppo di professionisti, provenienti da vari settori, che collaborano con l’amministrazione dell’area metropolitana di Napoli, per favorire una partecipazione più attiva dei cittadini e della società civile alla cosa pubblica. È la “mission” dell’Osservatorio dei Giovani Professionisti, istituito con delibera del sindaco metropolitano, Luigi De Magistris. Il gruppo di lavoro è composto dalle seguenti associazioni di categoria: la Città Metropolitana di Napoli, nella persona del primo cittadino, che è presidente dell’Osservatorio; l’ASIGN, l’Associazione Italiana Giovani Notai; l’UDECG, l’Unione dei Commercialisti; l’AGIFAR , l’Associazione Giovani Farmacisti; l’Ordine degli Architetti, Dipartimento Politiche Giovanili; l’ODG, l’Ordine dei Giornalisti; infine la CONFAPI, la Confederazione Italiana della Piccola e Media Industria. Gli organi dell’Osservatorio sono l’Assemblea dei soggetti aderenti, rappresentati in seno al consesso da un proprio delegato, e il Presidente, che può a sua volta nominare un proprio vice. Tra gli scopi del nuovo ente, si legge nel testo della delibera, vi è il “concorrere a determinare, nell’ambito delle direttive del Sindaco, alla programmazione, monitoraggio e attuazione del ciclo di progetti finanziati con fondi ordinari e di natura comunitaria”. Ancora, “promuovere iniziative, idee e progetti innovativi da sottoporre alla valutazione del Sindaco”. Infine, “fornire gratuitamente eventuale attività di consulenza e assistenza tecnica e professionale”. A titolo gratuito, sì, perché il nuovo soggetto istituzionale non percepirà alcun compenso, a qualsiasi titolo. Raggiunto al telefono, ha espresso parere molto favorevole il vicario Giovani Imprenditori della Provincia di Napoli, Giuseppe D’Anna: “Era ora che le menti pensanti e produttive della città iniziassero a collaborare attivamente con la politica. Questo significa, in senso positivo, sporcarsi le mani, mettere il dito nei problemi reali, passando da un piano accademico a uno estremamente pratico”. Del resto, si può dire che le istituzioni cittadine abbiano attuato un piano di marketing politico. Perché sono stati gli stessi notai, gli stessi farmacisti, gli stessi architetti, e così via, a rivolgere un appello alla fascia tricolore, affinché si facesse promotrice dell’iniziativa. Sono stati accontentati.

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