Roma, 6 giu. (askanews) – I salari reali in Giappone ad aprile sono diminuiti dello 0,7% rispetto all’anno precedente per il 25mo mese consecutivo, il periodo più lungo da quando i dati comparabili sono disponibili dal 1991. Lo ha riferito oggi il ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare di Tokyo.

L’entità del calo è stata inferiore rispetto al calo rivisto del 2,1% di marzo, dopo che molte grandi aziende nelle trattative salariali primaverili (shunto) hanno accordato gli aumenti salariali più alti degli ultimi trent’anni. Ma questo non è riuscito a compensare la perdita di valore reale delle retribuzioni alla luce dell’inflazione.

“Gli effetti delle negoziazioni salariali ‘shunto’ sono stati riflessi, in una certa misura, ma non è chiaro se continueremo a vedere buoni risultati”, ha dichiarato un funzionario del ministero, secondo l’agenzia di stampa Kyodo. “Non è certo quando i salari reali torneranno positivi tenendo conto di un equilibrio” tra salari e aumenti dei prezzi.

I salari nominali, la media degli incassi mensili totali per lavoratore, inclusi stipendio base e straordinari, sono cresciuti del 2,1% a 296.884 yen (1.751 euro), in aumento per il 28mo mese consecutivo.

L’indice dei prezzi al consumo, utilizzato per calcolare i salari reali, è aumentato del 2,9% nel mese di riferimento, superando l’incremento dei salari nominali.

La Keidanren (confindustria giapponese) ha reso noto di aver concordato coi sindacati un aumento salariale medio superiore al 5%. Invece gli aumenti salariali medi tra le piccole e medie imprese sono stati del 3,62%, secondo un sondaggio pubblicato dalla Camera di Commercio e Industria del Giappone.