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Fanghi nel porto di Taranto smaltiti nelle campagne

Un terreno agricolo in cui erano stati 'tombati' i fanghi di dragaggio provenienti, a quanto ipotizzano gli investigatori, dalla dismissione dell'area ex Belleli del porto di Taranto, è stato sottoposto a sequestro nelle campagne tra Brindisi e Mesagne. E' il terzo sito che finisce sotto la lente dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce nell'ultimo mese dopo il rinvenimento, mescolati alla terra, di rifiuti speciali pericolosi e non utilizzabili per ripristini ambientali in terreni agricoli. Si tratta di un tipo di rifiuti impiegabili solo per ricolmamenti in aree ad uso industriale con falda acquifera salinizzata.

Un terreno agricolo in cui erano stati ‘tombati’ i fanghi di dragaggio provenienti, a quanto ipotizzano gli investigatori, dalla dismissione dell’area ex Belleli del porto di Taranto, è stato sottoposto a sequestro nelle campagne tra Brindisi e Mesagne. E’ il terzo sito che finisce sotto la lente dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce nell’ultimo mese dopo il rinvenimento, mescolati alla terra, di rifiuti speciali pericolosi e non utilizzabili per ripristini ambientali in terreni agricoli. Si tratta di un tipo di rifiuti impiegabili solo per ricolmamenti in aree ad uso industriale con falda acquifera salinizzata. L’ultimo caso è quello che riguarda un sito di 15.000 metri quadri alle porte di Mesagne, attorno al quale vi sono frutteti e coltivazioni. Nei giorni scorsi i sigilli erano stati apposti ad altre due aree, per complessivi 20.000 metri quadri, sulle quali stavano per sorgere degli uliveti. Il pm Giuseppe De Nozza procede per gestione illecita di rifiuti speciali ed esercizio di discarica abusiva, reati al momento contestati al proprietario del terreno. Contestualmente, sempre i carabinieri del Noe, hanno eseguito un provvedimento di sequestro firmato dal gip di Brindisi, Maurizio Saso, che riguarda un autocarro di una società di trasporti della provincia brindisina che era stato utilizzato, a quanto appurato, per il trasporto dei fanghi di dragaggio in contrada Mascava, dove nel marzo scorso furono rinvenute altre 15.000 tonnellate di materiale illecitamente sversato in una cava dismessa.

Adriano Esposito

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