NAPOLI – “L’Italia ha una popolazione che invecchia: gli over 65 sono diventati circa 12 milioni di persone, di cui 6 milioni oltre i 75 anni di età. Ma preoccupa anche il numero di persone non-autosufficienti: 3.378.000 persone (l’8% della popolazione italiana) necessita assistenza sanitaria continua. All’interno della popolazione complessiva per macro-aree tali persone rappresentano il 7% nel Sud, il 5,8% nel
Centro-Italia, il 5,5% nel Nord-Est ed il 4,7% nel Nord-Ovest. Una situazione esplosiva che impone misure urgenti”.
Lo ha dichiarato l’economista Antonio Coviello, ricercatore del Cnr-Iriss e professore di Marketing assicurativo nell’Università Suor Orsola Benincasa, intervenendo quale relatore alla conferenza internazionale “EPEI-Economic Policies for Economic Imbalances”.
La conferenza ha l’obiettivo di discutere il potere delle politiche del governo per alleviare gli squilibri economici, con relatori provenienti da molti paesi esteri.
“La necessità di contenere deficit e debito pubblico, alla luce anche dei mutamenti della struttura demografica della popolazione italiana, sta riducendo il ruolo dello Stato nel campo della sicurezza sociale”, ha detto nel suo intervento Coviello. “I recenti drastici tagli ai fondi per le politiche sociali ci inducono ad una seria ed approfondita riflessione sul futuro dell’assistenza alle persone nel nostro Paese, soprattutto quelle non autosufficienti”.
“In questo contesto, la contrazione/perdita di molte delle sicurezze economiche e delle tutele di un tempo – lavoro stabile, sicurezza del risparmio, pensione pubblica, ecc. – e il progressivo indebolimento del ruolo della famiglia italiana, alimentano l’incertezza tra i cittadini che sono costretti ad assumersi in prima persona sempre di più responsabilità un tempo delegate ad altri (welfare statale). Per questo motivo -ha continuato l’economista del Cnr- il ruolo delle assicurazioni nel welfare del futuro appare determinante”.
“Queste riflessioni inducono pertanto a ritenere che il settore assicurativo, assieme ad altri soggetti privati e investitori istituzionali qualificati, potrà (o meglio dovrà) giocare in futuro un ruolo chiave nel supportare concretamente l’intervento dello Stato su vari fronti, mediante una collaborazione sinergica pubblico-privato (in una logica “win-win”), che tuttavia in Italia ad oggi deve ancora affermarsi, ma che di fatto rappresenta una scelta obbligata”, ha chiosato Coviello.
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