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Draghi: “No a un mio governo senza M5s, ma con gli ultimatum non riusciamo a lavorare”

di Luca Monticelli, Edoardo Romagnoli

ROMA – “Queste fibrillazioni sono importanti, ma il governo riesce a lavorare. Lo dico a chi a settembre promette sfracelli: un governo con ultimatum non lavora”, ha dichiarato il premier Mario Draghi in conferenza stampa. “Se il governo riesce a lavorare continua, se non riesce a lavorare non continua”, ha aggiunto.

Ieri alla Camera dei deputati, i ‘grillini’ dopo aver votato la fiducia al Governo, non hanno partecipato al voto sul Dl Aiuti che è passato grazie agli altri partiti della maggioranza. Berlusconi ha quindi chiesto una “verifica della maggioranza al fine di comprendere quali forze politiche intendano sostenere il Governo, non a fasi alterne e per tornaconti elettorali, ma per fare le riforme e tutelare gli interessi degli italiani”. In serata poi il premier Draghi è salito al Colle per conferire con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Giovedì il Dl Aiuti arriva in Senato e lì i grillini non potranno attuare la stessa strategia di ieri perché non è ammesso il voto disgiunto rispetto alla questione di fiducia, quindi a palazzo Madama si deciderà se cadrà o meno il governo Draghi.

Tornare in Parlamento a chiedere la fiducia se il M5s non parteciperà al voto in Senato? “Primo: lo chieda al presidente Mattarella. Secondo: ho già detto che per me non c’è un governo senza 5 stelle. Terzo: ho già detto che non c’è un governo Draghi. Questa situazione di fibrillazione il governo l’ha affrontata abbastanza bene, continua a lavorare”, ha proseguito il premier.

L’INCONTRO LETTA-DRAGHI A PALAZZO CHIGI

Il segretario del Pd Enrico Letta questo pomeriggio ha incontrato il premier Mario Draghi a Palazzo Chigi. “Letta portatore di buone notizie? Potrebbe essere piacevole… No, abbiamo parlato della situazione politica ma non mi ha dato buone o cattive notizie su M5S”, ha risposto il premier ai giornalisti.

DRAGHI: RISPOSTE SUBITO, PRIMA CHE INFLAZIONE ABBIA EFFETTO SU CONSUMI

“Il decreto di luglio un anticipo della finanziaria? Sono risposte che si devono dare immediatamente, non ha senso aspettare la finanziaria. A dicembre l’effetto della diminuzione del reddito si è già avuto senza alcuna mitigazione”. Se c’è una riduzione del reddito, “questo ha un effetto sui consumi, cominciano a flettere, e questo lo vediamo già in alcuni paesi”, ha spiegato il premier.  “Al momento non è necessario uno scostamento di bilancio”, ha aggiunto Draghi.

DRAGHI: DIFENDERE PENSIONI E SALARI, SERVE UNITÀ CON PARTI SOCIALI

“La nostra economia sta andando meglio delle attese”, rispetto ad altri paesi, “ma l’inflazione erode il potere d’acquisto delle famiglie e aumenta i costi delle imprese soprattuto nel settore manifatturiero”, ha spiegato il premier. “Dobbiamo difendere pensioni e salari, per far questo occorre essere insieme e un coinvolgimento pieno del governo con le parti sociali”, ha aggiunto.

DRAGHI: MISURE STRUTTURALI SU TAGLIO CUNEO PER REDDITI BASSI

Servono “misure strutturali per incrementare il netto dei salari, occorre ridurre il carico fiscale a partire dai redditi più bassi, vogliamo intervenire in maniera decisa all’interno degli spazi della finanza pubblica”, ha proseguito Draghi.

DRAGHI: HA GIÀ FATTO MOLTO, 33 MLD STANZIATI PER FAMIGLIE

“Il governo ha fatto già molto per le famiglie: sono stati stanziati 33 miliardi di euro per contrastare gli aumenti dei prezzi dell’energia sui più fragili, un tempo erano cifre di una o due finanziarie”. 

DI MAIO: M5S CI DICA SE È DENTRO O FUORI DAL GOVERNO

“Gli incontri che ci sono stati con i sindacati in questi giorni sono molto importanti perché partiranno tre tavoli su: salario minimo, precarietà e cuneo fiscale, che devono servire ad alleggerire gli effetti di questa crisi economica inedita sui cittadini italiani. Però dobbiamo lavorare seriamente e non ci può essere una forza politica che dice ‘forse giovedì mi astengo’, ci dicano se sono dentro o fuori”, ha dichiarato il leader di Italia per il futuro, Luigi Di Maio, in un punto stampa a margine di un incontro alla Camera di Commercio di Chieti Pescara.

“Le imprese italiane hanno problemi con le materie prime, con l’energia, con il costo del lavoro e l’inflazione, rispetto a tutto ciò il teatrino della politica non serve a nulla, sta solo allontanando i cittadini dalle istituzioni. Sono contento che all’interno del M5s ci siano tanti parlamentari che non condividono la linea di far cadere il Governo e mandare il Paese in esercizio provvisorio”, ha proseguito Di Maio.

“Come Governo abbiamo bisogno di stabilità per portare a casa dei provvedimenti che possano fermare l’inflazione- ha aggiunto- che permettano alle famiglie di non perdere il potere d’acquisto, che consentano alle imprese di calmierare i costi dell’energia. Invece ci troviamo nell’ennesima crisi in cui c’è una forza politica, il Movimento 5 stelle, che sta generando instabilità e che sta mettendo a repentaglio degli obiettivi che dobbiamo raggiungere per il Paese”.

“Far cadere il Governo in questo momento- ha continuato Di Maio- vuol dire mancare la battaglia sul tetto massimo al prezzo del gas, mandare in esercizio provvisorio il Paese perché non riusciremo a fare la legge di bilancio, significa bloccare il Paese, perdere i soldi del Pnrr e impedire di fare i decreti legge che servono per quei provvedimenti che devono aiutare famiglie e imprese. Non si può pensare di affrontare l’argomento giovedì in Senato come se fosse una cosa da nulla, giovedì c’è una verifica di maggioranza e deve essere una verifica di maggioranza perché noi dobbiamo metterci a lavorare”. “Anche sui tavoli internazionali- ha concluso il ministro degli Esteri- abbiamo bisogno della massima compattezza della maggioranza per portare a casa i successi che servono per fronteggiare gli effetti economici di questa crisi”. 

Ancora più duro nei confronti del M5s è stato Matteo Renzi nella sua Enews. “Se i grillini vogliono restare, bene. Se se ne vogliono andare, è meglio un Draghi Bis politico o un Draghi Bis tecnico che per i prossimi dieci mesi sistemi PNRR, legge di bilancio e politica estera, in attesa che si concluda la guerra. Se questa soluzione non è percorribile, meglio andare subito al voto: meglio le elezioni dei ricattucci grillini”, ha dichiarato il leader di Italia Viva. “Insopportabile la pagliacciata dei Cinque Stelle. Draghi ha un punto di forza straordinario e unico: la sua reputazione. Non la perda per inseguire chi, come Conte, assomiglia continua a leggere sul sito di riferimento