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Domani sciopero nazionale dei call center

NewsDomani sciopero nazionale dei call center

“Saranno più di mille gli operatori di call center del segmento outsourcing che partiranno domattina da Napoli alla volta di Roma per partecipare alla manifestazione nazionale del settore indetta da Slc-Cgil Fistel-Cisl e UILCOM-UIL per lo sciopero nazionale del mondo outsourcing delle Telecomunicazioni”.

Lo rende noto Massimo Taglialatela, segretario generale Uilcom Campania, che aggiunge: “Questa manifestazione è fondamentale per l’intero comparto delle Telcomunicazioni. Se non si trovano in fretta soluzioni alla crisi dei call center in outsourcing il Paese potrebbe ritrovarsi entro la fine del 2014 con decine di migliaia di disoccupati. In Campania – prosegue il sindacalista – ci sono sedi strategiche di importanti aziende del settore come Almaviva Contact, Visiant, Assist, ComData e Gepin Contact. Ciascuna di queste aziende negli anni passati ha beneficiato prima della circolare Damiano, stabilizzando migliaia di lavoratori a progetto, quindi del Piano lavoro dell’Assessore Nappi, dando occupazione stabile a decine di giovani che, nel frattempo, sono diventati adulti ed hanno messo su famiglia, contraendo mutui ed impegnandosi economicamente sul territorio. Pensare che questi lavoratori possano, dall’oggi al domani, ritrovarsi senza lavoro è una prospettiva che ci spaventa come Sindacato e che tutti, istituzioni e parti sociali, dobbiamo scongiurare con ogni mezzo. Per questo – conclude la nota Uilcom – abbiamo messo a disposizione di questi lavoratori gratuitamente dei pullmann per raggiungere la Capitale e manifestare con forza la nostra contrarietà alle delocalizzazioni ed alle gare al massimo ribasso della PA e per chiedere al Governo Renzi, forte del grande risultato elettorale alle europee, di portare proprio in Europa la legittima lotta degli operatori dei call center in outsourcing”.
Il concentramento è previsto domattina a partire dalle 5.30 in via Brin 69, sede di Almaviva Contact, la più grande impresa del settore che dal 2013 è stata costretta dal mercato, proprio a causa delle delocalizzazioni, a far ricorso per i suoi mille dipendenti napoletani e per i restanti 9 mila a livello Italia ai contratti di solidarietà.

Giovanni M. Lucianelli

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