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Decreto Superbonus, Giorgetti: obbligo spalma-crediti in 10 anni

Entro venerdì emendamenti del governo in Commissione

Roma, 8 mag. (askanews) – Obbligo di spalmare la fruizione dei crediti del superbonus ceduti a banche o imprese in dieci anni anzichè in quattro o cinque anni. La misura è stata annunciata dal ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, che è intervenuto in Commissione finanze al Senato dove è in corso l’esame del decreto superbonus.

Alla domanda se ci fosse la possibilità di allungare a dieci anni la fruizione dei crediti ceduti, il ministro è stato categorico: “Non sarà una possibilità ma un obbligo”. La misura sarà contenuta in un emendamento al decreto a cui sta lavorando il Mef. L’effetto sarebbe quello di avere un beneficio sui conti pubblici in termini di cassa, e quindi sul debito.

Nessun ampliamento delle deroghe per sconto in fattura o cessione del credito riferiti al superbonus, ha chiarito il Ministro dell’economia. “Gli emendamenti parlamentari, come avvenuto in passato, di ampliamento delle deroghe – ha detto il Ministro a margine della seduta della Commissione – non saranno presi in considerazione”.

Sul superbonus il governo ha allo studio una norma che consentirà, infatti, limitate deroghe al divieto di cessione del credito e sconto in fattura, deroghe che dovrebbero riguardare le zone colpite dal terremoto e da eventi alluvionali, i lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche e per gli immobili degli enti del Terzo settore. La misura dovrebbe entrare nel decreto superbonus con un emendamento del governo. Le deroghe saranno finanziate con le risorse di un apposito fondo.

Giorgetti avrebbe anche dato parere favorevole al coinvolgimento dei Comuni nel controllo ‘sul campo’ dei cantieri del superbonus con la previsione che il 50% (anzichè il 30% come inizialmente era stato ipotizzato) delle cifre recuperate dalle sanzioni per irregolarità restino agli Enti. Sarebbe stato possibile fermare anticipatamente la misura del superbonus, come ha indicato recentemente Bankitalia? “Sarebbe stata gradita se l’indicazione fosse stata fatta prima, magari nel 2021, nel 2022 o nel 2023. Arriva nel 2024, quando il governo esattamente sta procedendo a fare questo”, ha detto il ministro dell’economia Giorgetti, rispondendo ai giornalisti a margine del suo intervento in Commissione finanze al Senato, che sta esaminando il dl superbonus.

Il ministro ha sostenuto che per il governo era impossibile arginare prima gli effetti del superbonus. “Esistono i diritti acquisiti, c’è la Costituzione, c’è il principio in base al quale chi ha iniziato un lavoro nel 2021 ha diritto di finirlo nel 2023 e presentare le fatture nel 2023. E’ evidente – ha aggiunto – che quando noi siamo intervenuti, fortunatamente a porre una diga, la valanga era già partita e quando la valanga arriva giù produce disastri. Quando siamo arrivati al governo era ottobre 2022, ci hanno avvisato che stava arrivando la valanga e abbiamo fatto quello che potevano fare”. Indicazione di Bankitalia di fermare il superbonus prima della scadenza? “Sarebbe stata gradita se fosse stata fatta prima, magari nel 2021, nel 2022 o nel 2023. Arriva nel 2024 quando il governo esattamente procedendo a fare questo”. Entro venerdì 10 maggio sono attesi gli emendamenti del governo al decreto legge superbonus, dopo che oggi il Ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, è intervenuto in Commissione finanze al Senato dove è in corso l’esame del provvedimento. Lo ha riferito il relatore del decreto, Giorgio Salvitti (Noi Moderati).

Il termine per i subemendamenti sarà fissato per il pomeriggio di lunedì 13 maggio, mentre martedì si effettueranno le votazioni e sarà votato anche il mandato al relatore. Domani la Commissione finanze di Palazzo Madama proseguirà i lavori sul decreto con l’esame di emendamenti dei parlamentari.

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