ROMA – Si è conclusa la prima fase dell’evacuazione di cittadini italiani dal Sudan, colpito in questi giorni da un violento conflitto armato. Grazie a un’operazione coordinata dall’Unità di Crisi del Ministero degli Esteri, con assetti della Difesa e il supporto dell’intelligence, sono stati messi in sicurezza oltre cento connazionali, fra cui il personale diplomatico. Lo ha fatto sapere in una nota nella tarda serata di ieri il ministero della Farnesina. Con il volo di un C130 dell’Aeronautica militare e un secondo volo di un AM400 spagnolo sono stati trasferiti a Gibuti 105 cittadini italiani e 31 stranieri, fra cui cittadini portoghesi, australiani, greci, britannici, svedesi.
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Sin dalle prime notizie degli scontri, il 15 aprile, la Farnesina aveva attivato uno stretto coordinamento con la Presidenza del Consiglio, il Ministero della Difesa e le Agenzie di sicurezza per monitorare le situazione e valutare le opzioni a tutela dei cittadini italiani, che sono stati contattati individualmente dall’Unità di Crisi per verificare le loro condizioni. Alle prime ore di ieri, domenica 23 aprile, i connazionali sono stati fatti convergere presso la residenza dell’Ambasciatore d’Italia, Michele Tommasi. Questi ha coordinato l’organizzazione del convoglio che ha raggiunto l’aeroporto di Wadi Seyydna, situato a circa 30 chilometri a Nord della capitale sudanese, unica via di uscita aerea essendo lo scalo internazionale di Khartoum inagibile perché danneggiato dai combattimenti.
In raccordo con altri Paesi europei e alleati, un ponte aereo internazionale ha permesso di raggiungere la base militare di Gibuti, dove i connazionali saranno ospitati. Il rimpatrio avrà luogo nella serata di oggi, lunedì 24 aprile, con volo dell’Aeronautica Militare. Il Ministro Tajani ha seguito direttamente la pianificazione e l’operazione di evacuazione in stretto contatto con il Presidente del Consiglio e il Ministro della Difesa.
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MATTARELLA: “APPREZZAMENTO PER OPERAZIONE RIENTRO CONNAZIONALI”
“Apprezzamento per l’operazione efficiente, brillante e rapida che è stata compiuta in Sudan per i nostri concittadini”, è stato rivolto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel corso dell’incontro al Quirinale con una rappresentanza delle associazioni combattentistiche e d’arma, nella ricorrenza del 78esimo anniversario della liberazione.
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