ROMA – Dopo la pandemia che ha colpito l’intero pianeta e la crisi geopolitica ed economica della guerra in Ucraina, come stanno affrontando Regioni e Governo la sfida del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) nella sanità? Se n’è discusso oggi a Roma in occasione del tavolo di lavoro dal titolo ‘PNRR & Salute: l’implementazione della Missione 6 nelle Regioni’ organizzato da ‘Consenso Europa’ in collaborazione con GE Healthcare. L’evento si è svolto presso Palazzo Wedekind. Secondo il ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, intervenuto con un videomessaggio, è necessario modernizzare e rafforzare il sistema sanitario nazionale. “Nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza ci sono interventi importanti ma anche elementi di criticità – ha detto – che dobbiamo affrontare con un confronto, già avviato, in modo particolare con le Regioni”.
Per Fitto è “fondamentale immaginare delle soluzioni che evitino che alcuni investimenti, apparentemente positivi, si trasformino nel giro di poco tempo in un aggravio della spesa pubblica. Penso agli ospedali di comunità – ha sottolineato – che sono uno degli obiettivi fondamentali per rafforzare il territorio e ridurre la pressione sugli ospedali, ma al tempo stesso dobbiamo sapere che aver finanziato la realizzazione dell’ospedale può voler dire dover trovare le risorse per i medici, gli infermieri e per gli investimenti dal punto di vista della strumentazione. Su questo aspetto come Governo ci stiamo confrontando con la Commissione europea”.
Secondo Massimo Barberio, direttore Government Affairs, Policy & Health Economics di GE Healthcare Italia, che ha preso parte all’incontro, il PNRR rappresenta uno strumento insostituibile “ma – ha spiegato – non può rimanere un’azione estemporanea: alcuni processi e progetti devono avere uno sviluppo e una continuità strutturale. Questo vale soprattutto per quei processi che garantiscano nel tempo l’adozione di tecnologie innovative”.
È dunque necessario rendere disponibile “in maniera tempestiva l’innovazione tecnologica – ha aggiunto Barberio – in relazione ai bisogni della popolazione e alla capacità di assorbimento dei sistemi sanitari. L’ammodernamento del parco tecnologico ospedaliero e gli investimenti in ricerca e sviluppo di nuove tecnologie intelligenti al servizio della sanità rappresentano una priorità per il Paese. È fondamentale che l’innovazione venga riconosciuta come il vero valore aggiunto e considerata centrale nei processi di valutazione dei dispositivi medici”. Per implementare al meglio le risorse previste dal PNRR per la sanità pubblica è poi importante “andare nella direzione di una sempre maggiore semplificazione burocratica e massimizzare le sinergie e le partnership pubblico-privato”.
Ad intervenire al tavolo organizzato da ‘Consenso Europa’ anche il senatore Francesco Zaffini, presidente della Commissione Affari Sociali e Sanità, che ha segnalato le priorità da mettere subito in campo: “Innanzitutto – ha evidenziato – è necessario rinegoziare in Europa la tempistica della messa a terra di queste azioni, predisporre con le Regioni le strutture necessarie per realizzare i progetti, assumere e formare il personale”.
Andrea Costa, esperto in strategie di attuazione del PNRR del ministero della Salute, infine, ha sottolineato che il Piano non può essere la soluzione “ma serve a trovare soluzioni. Chiaramente il piano nasce in uno scenario completamente differente – ha chiosato Costa – quindi è giusto valutare modifiche e assestamenti anche per quanto riguarda gli obiettivi posti”.
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