ROMA – Si chiama otite esterna ma è meglio conosciuta come otite ‘da piscina’. “E’ un’infiammazione cutanea di origine batterica del canale auricolare che può colpire sia adulti che bambini, con un’incidenza massima tra i 5 e i 14 anni”, spiega Paola Marchisio, direttore della Uosd Pediatria alta intensità di cura della Fondazione IRCCS Ca’ Granda, Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e professore associato all’università degli studi di Milano.A dispetto del nome, però, quest’otite può colpire tanto in piscina quanto al mare. “L’infezione è dovuta al fatto che l’acqua in cui ci si fa il bagno è contaminata da qualche batterio, in particolare sono due i principali responsabili: Pseudomonas aeruginosa e Staphylococcus aureus- continua Marchisio- il primo può proliferare in piscine che non sono adeguatamente pulite e disinfettate, il secondo vive anche in acque marine”.Questa otite “si presenta con dolore intenso che insorge entro 48 ore dal contatto con il batterio, gonfiore del canale uditivo esterno, prurito e sensazione di orecchio chiuso”, evidenzia l’esperta. E proprio il dolore è il criterio che consente di distinguere l’otite esterna da quella media, provocata in genere da un’infezione respiratoria.
INFIAMMAZIONE DIVERSA DA OTITE MEDIA
“Nell’otite esterna si percepisce un dolore fortissimo anche solo toccando il padiglione auricolare, tanto che non si riesce neanche a poggiare la testa sul cuscino per dormire- spiega Marchisio- soprattutto nei bambini piccoli nel canale auricolare si possono formare delle vescicole piene di pus che poi si rompono facendo uscire secrezione. Il dolore è direttamente proporzionale alla quantità di pus che esce. Nell’otite media, invece, il dolore si presenta quando il catarro preme sul timpano e passa con la fuoriuscita delle secrezioni”.L’infiammazione dura in genere meno di 3 settimane e si cura con gocce antibiotiche auricolari. “L’antibiotico per bocca, invece, non è efficace per l’otite esterna- precisa Marchisio- si può usare solo nel caso in cui ci sia anche un’infiammazione dell’orecchio medio”.La buona notizia è che si possono fare delle azioni di prevenzione. “E’ buona norma, dopo aver fatto il bagno al mare o in piscina, sciacquare le orecchie con l’acqua pulita e poi asciugarle con il phon tiepido- suggerisce l’esperta- per chi ha già avuto questo tipo di infiammazione è consigliabile usare, a fine giornata, un prodotto a base di acqua borica che crea un ambiente sfavorevole ai batteri. I tappi, invece, li sconsiglio- conclude Marchisio- perché per prevenire l’infezione dovrebbero essere completamente ermetici, vanno poi disinfettati con una certa frequenza e quelli in silicone, nei più piccoli, possono finire nel canale uditivo rendendo difficile estrarli”.
LEGGI ANCHE: Aiolp: “Il caldo favorisce i germi, attenti ai bagni”
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it
L’articolo Mal d’orecchio dopo il bagno? Potrebbe essere otite ‘da piscina’ proviene da Ragionieri e previdenza.
Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.