PALERMO – Rivelare cosa sia successo a Denise Pipitone come gesto di “redenzione” per tutte le vittime innocenti uccise, a partire dal piccolo Giuseppe Di Matteo sciolto nell’acido. la richeista, diretta al boss arrestato Matteo Messina Denaro, arriva da genitori di Denise Pipitone, la bambina rapita a Mazara del Vallo l’1 settembre 2004 quando non aveva ancora tre anni. Non si arrendono e, dal giorno in cui Messina Denaro è stato arrestato, tornano ancora rilanciare questo appello: “Se è vero che Matteo Messina Denaro controllava tutta la provincia di Trapani è impossibile che non sapesse cosa fosse accaduto a Mazara del Vallo, chi avesse commesso il rapimento di nostra figlia, responsabili di aver scaturito un gran movimento ovunque. Siamo stati sempre convinti di questo, non perché l’avessimo ritenuto responsabile direttamente del rapimento, ma perché non si muoveva una foglia senza che non lo sapesse, quindi oggi detentore di tanti segreti”. È quanto scrivono in un post Piera Maggio e Pietro Pulizzi, genitori di Denise Pipitone.
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“NON SI MUOVEVA FOGLIA SENZA CHE LUI LO SAPESSE”
“Rapire una bambina di neppure quattro anni – è l’incipit del messaggio di Piera Maggio e Pietro Pulizzi – è un fatto grave e anomalo per tutti. Circa diciannove anni fa, per mesi, il nostro territorio è rimasto sotto i riflettori con una grande attenzione mediatica e un dispiegamento di forze dell’ordine di ogni genere che deve aver dato non poco fastidio alla criminalità del posto o a chi ne faceva capo”.
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“Dopo tutti gli accertamenti e le indagini del caso, Stato, magistrati, cortesemente – l’appello dei genitori di Denise – chiedetegli dov’è nostra figlia. Se solo rispondesse a questa domanda, anche indirettamente, potremmo finalmente arrivare alla verità e mettere fine a questo calvario. Siamo consapevoli che la nostra richiesta sia qualcosa d’insolito e difficile da raggiungere, soprattutto per il curriculum che lo precede, ma vogliamo provarci lo stesso, abbiamo tutto il diritto per farlo, fosse anche un miracolo”.
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“CI DICA COME TROVARLA COME GESTO DI REDENZIONE VERSO TUTTI GLI INNOCENTI UCCISI”
“Vogliamo pensare – concludono – che l’ex latitante Matteo Messina Denaro, sapendo che è molto malato, potrebbe farci sapere, magari chissà, come gesto di redenzione verso tutti gli innocenti morti ammazzati, verso il piccolo Giuseppe di Matteo condannato a morte e sciolto nell’acido. Avremmo anche voluto incontrarlo, una volontà espressa da Pietro, ma sappiamo che non potrà mai esserci questa opportunità. Chiediamo di aiutarci a capire anche nel modo lo ritenga più opportuno dov’è Denise, come trovarla. Abbiamo provato tante strade per cercare ed essere di aiuto a nostra figlia, allora perché non percorrere anche questa”.
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