Una legge nazionale che riconosca l’albo dei periti. E’ quanto hanno chiesto oggi, nel corso del convegno ospitato dall’Hotel Oriente, il presidente dell’Associazione consulenti infortunistica stradale provincia di Napoli aderente a Confcommercio Federico Cautiero e l’onorevole Renzo Carella (che ha presentato la proposta di legge per la modifica del capo VI del titolo X del codice di cui al D. Lgs 79/2005 n. 209 – Camera dei Deputati n. 3486). Un tema che, solo a Napoli e provincia, riguarda oltre 750 persone che attualmente risultano iscritte non ad un ordine professionale bensì ad un ruolo, con tutto ciò che ne consegue.
La necessità non è sentita solo dai Periti del resto ma anche dagli altri operatori del settore, interessati alla riparazione dell’auto ed al risarcimento del danno a garanzia del danneggiato consumatore.
“Crediamo – ha spiegato Federico Cautiero – che l’istituzione di un albo professionale nazionale possa rappresentare il primo passo per la sopravvivenza stessa della categoria. Sappiamo bene infatti che se non si riesce ad imporre la terzietà del danno, la necessità cioè che non ci siano posizioni di parte a gestire modalità, tempi, sistemi di perizie, le regole saranno sempre imposte dalla parte forte”.
A seguito di questa innovazione, cambierebbe la denominazione da “Periti Assicurativi” ad “Esperti di Automobile” con “funzioni di incarico di pubblico esercizio” (con doveri, responsabilità ed obblighi collegati) e “criteri di imparzialità cui deve informarsi l’esercizio dell’attività tecnica e di accertamento e stima dei danni”. Potrebbero inoltre essere istituite sezioni specialistiche dell’Albo dal Consiglio Nazionale.
Con l’entrata in vigore della Legge 254 del 2006, i danneggiati non responsabili o in parte responsabili per essere risarciti devono, in caso di sinistri fra due veicoli, rivolgersi direttamente al proprio assicuratore. Il progressivo aumento delle liquidazioni in concorso di colpa ha portato ad aumentare le tariffe RC Auto in base all’evoluzione del malus attribuito agli assicurati, che se commisurato ai sinistri che avvengono con conseguenze inferiori al 50% dell’attuale costo medio porteranno il rischio malus oltre il 30% di quelli denunciati. “Per dirla in breve”, ha spiegato Cautiero, “la mancata completezza dei flussi informativi sui sinistri ha portato un aumento sistematico del malus per oltre 2.400.000 di assicurati all’anno i cui danni sono oggi sotto la soglia dei 1800 euro, con conseguente esborso, nella stanza di compensazione, di altrettanti rimborsi di entità superiore all’effettivo importo pagato. La spesa appare quindi oggi insostenibile. Marginale appare poi che la Legge lasci incerto il futuro dei periti, ignorati nel testo, continuando a trascurare la professionalità di chi per competenza tecnica potrebbe assumere nel risarcimento quel ruolo di “terzo” tanto voluto, tanto ricercato, ma trascurato fino ad essere ignorato”.
Un meccanismo di accertamento del danno basato sulla terzietà di esperti, quindi, consentirebbe all’avente diritto al risarcimento di avvalersi di un elaborato tecnico, da utilizzare in fase di liquidazione del danno. La valutazione del debito non verrebbe più effettuata dal debitore ma da un professionista indipendente che risponda esclusivamente a logiche tecniche e di mercato.
All’incontro ha preso parte anche il vicepresidente vicario di Confcommercio di Napoli e provincia Massimo Petrone, che ha sottolineato l’importanza di offrire nuove opportunità di crescita ai rappresentanti di una categoria fortemente rappresentata sul territorio e che possa tutelare al tempo stesso i cittadini.