Che Napoli abbia tanti difetti, è innegabile, ma, non sono certo questi a rendere Napoli così unica, magica e inimitabile.
Napoli è: rabbia, disperazione, amore e felicità, è Gioia.
Tommaso Primo, canta la Gioia di Napoli.
Classe 90′, e posillipino D.O.C., inizia fin da piccolo a parlare con la musica, intrattenendo i clienti del ristorante del nonno, con la famosa “pusteggia”.
Ed è proprio qui, tra parcheggiatori “abusivi autorizzati”, camerieri e clienti bizzarri, che Tommaso si innamora della lingua napoletana.
Ne canzoni in inglese, ne in italiano, solo in napoletano.
Perché il napoletano non è un dialetto, è una lingua, e soprattutto, è la lingua di quella parte di Napoli di cui Tommaso vuole parlare, di chi ha poco e niente, perché “n’copp a sti vic re quartier, c’è chi vo’ cagnà o’ munn”.
Con “Canzone a Carmela” scritta a soli tredici anni, viene sancito l’inizio della sua carriera da cantautore, per poi arrivare, nel gennaio del 2013, all’uscita del singolo Gioia, cantata con l’artista senegalese Ismael. Il video di Gioia, diretto da Ugo Di Fenza, ha raggiunto su youtube, quasi 60 mila visualizzazioni.
Nel luglio dello stesso anno, arriva l’uscita del suo primo EP: “Posillipo interno 3”, registrato negli studi della Jam Music Factory, sotto la produzione artistica di Oscar Montalbano, contenente sei brani: Gioia, Addore, Salita Paradiso, Posillipo Interno 3, San Pasquale a Chiaia, The white Virgiliano’s Man.
Posillipo Interno 3, non è altro che il finto indirizzo di una ragazza che, alla domanda: dove abiti? gli rispose: in un appartamento, sopra Posillipo, in un interno 3 qualsiasi.
In Addore, Tommaso, parla di “geni analfabeti”, riferendosi proprio a quei camerieri, parcheggiatori abusivi e pizzaioli che, gli hanno fatto tutti un po’ da padre, avendo lui perso il suo da bambino.
Lo scorso 18 aprile, il giovane cantautore, ha aperto il concerto, a Vallo di Diano ,di Zulù dei 99 posse, mentre, lo scorso 21 aprile è stato in concerto a Procida.
La musica di Tommaso Primo, è una musica quasi controtendenza, è musica di pensiero, contro quel fantomatico “mito” della Napoli Bene, fatta solo di apparenza, così descritta in The White Virgiliano’s Man.
A breve è in programma l’uscita del nuovo album, del quale si sa solo che conterrà 9 fresche poesie napoletane. Quello che è certo, è che visti i precedenti, riuscirà sicuramente a stupirci ancora.
Sarà inoltre presente al concerto del primo maggio a Sarno, con gli artisti: I Derivati e i Foja.
Giovanni M. Lucianelli