L’ottimismo e il grande amore per questa squadra, mi aveva fatto sperare in una ripartenza in concomitanza di risultati negativi di Lazio e Udinese; purtroppo le mie previsioni si sono concretizzate solo in parte e la sentenza inappellabile e crudele che il campo ha decretato è una sola: Il Napoli non c’è più. Analizzare le responsabilità penso che a questo punto possa servire a poco, siamo fuori da tutti i giochi, non resta altro che sperare in un dignitoso finale di stagione e di essere pronti per la Coppa Italia. Dai commenti televisivi, ascoltati in serata, diverse squadre con la ns. stessa classifica o avanti di qualche punto, hanno la convinzione di poter ancora centrare il terzo posto e quindi la qualificazione Champions, sembrerebbe logico chiedersi:… ma allora potremmo esserci anche Noi?… No, per la semplice ragione che le altre sono in rimonta ed in fase crescente, viceversa Il Napoli è in fase calante e penso che sia impossibile venirne fuori in tempi brevi, salvo a credere ai MIRACOLI, prodotto ormai esaurito in casa AZZURRA: Il crollo è stato verticale, forse l’eliminazione in Champions, che dopo il risultato dell’andata aveva creato tante aspettative, ha tolto alla squadra le indispensabili energie nervose, necessarie quando le gambe non reggono più, l’ultimo sforzo è stato fatto per la qualificazione alla finale di Coppa Italia, poi inconsciamente si è mollato e a niente è valso l’orgoglio; il fallo di frustrazione di Pandev non è altro che la fotografia del momento e se solo ci si ferma a pensare che tre giocatori dell’Atalanta, che in 31 giornate non avevano mai realizzato un goal, sono diventati infallibili cecchini ( Buonaventura ha tirato in porta senza convinzione e solo per liberarsi del pallone, non avendo compagni a cui servire) si completa il quadro anche da un’ottica diversa… La Signora Fortuna ha voluto abbandonare la squadra proprio quando ne aveva fortemente bisogno, Auguriamoci che non lo facciano anche i tifosi, gli amici si vedono nei momenti di difficoltà.
Giuseppe Montagna