Teheran è stato palcoscenico di nuovi scontri, dove ora regna il caos più totale. Secondo alcuni testimoni, migliaia di persone stanno marciando nel centro della città. Nella capitale dell’Iran gli incidenti fra polizia e manifestanti sono scoppiati durante un marcia di protesta organizzata dall’opposizione, per esprimere sostegno alle rivolte in atto nel paesi arabi. Secondo altre testimonianze gli agenti hanno fatto uso di lacrimogeni e hanno sparato vernice contro la folla per disperderla e per poi poter identificare chi ha partecipato all’insurrezione. Nel caos è già morto un manifestante e ci sono stati parecchi feriti, 250 persone sono state arrestate.
Per disperdere i manifestanti sono serviti almeno un migliaio di poliziotti, che hanno anche impedito ai media stranieri di avvicinarsi per documentare la protesta. La manifestazione era stata convocata dall’opposizione “verde” al governo di Mahmoud Ahmadinejad in segno di appoggio ai movimenti popolari in Egitto e Tunisia.
La polizia iraniana ha anche fermato il console spagnolo a Teheran, Ignacio Perez Cambra, trattenuto per quattro ore in un commissariato e poi rilasciato. Il console è stato prelevato con l’accusa di aver partecipato alla manifestazione dell’opposizione, vietata dal governo. “Sono stato sicuramente in via Enghelab, la strada di Teheran teatro della protesta” – dichiara Cambra – “ma sempre nei limiti consentiti dalla convenzione di Vienna”.
Intanto, il Dipartimento di Stato americano ha cominciato a inviare messaggi in farsi su Twitter agli iraniani, invitandoli a permettere “alle persone che godono degli stessi diritti universali di riunirsi pacificamente e di manifestare come al Cairo”.