“Fino a quando le imprese potranno fare da banca allo Stato sottraendo così risorse alla ricerca e all’innovazione di processi e di prodotti? In Italia sono ancora migliaia le aziende che quest’anno falliranno a causa di crediti non pagati nonostante le evoluzioni normative, l’obbligo europeo ed il continuo richiamo a normalizzare nel nostro paese sul tema dei tempi di pagamento, la situazione resta gravissima”. Lo ha detto Angelo Bruscino, presidente dei Giovani imprenditori di Confapi in occasione del congresso nazionale che si è svolto a Roma, annunciando dieci proposte a costo zero per lo Stato e per gli Enti Locali per risolvere il problema dei tempi di pagamento di Pubblica Amministrazione e privati e ridare slancio all’economia.
Le proposte presentate da Bruscino fanno parte di uno studio realizzato dall’Osservatorio sui Tempi di Pagamento coordinato dal professor Paolo Esposito, docente di Bilancio Consolidato e Analisi di Bilancio all’Università degli studi del Piemonte Orientale.
“In questi anni di crisi – ha aggiunto Bruscino – al danno spesso si è aggiunta anche la beffa subita da moltissime Pmi ‘morire di credito’, i mancati pagamenti per beni e servizi resi, sono tra i tanti problemi quelli che contribuiscono a scoraggiare fortemente la ripresa nello Stivale. Molte imprese si ritrovano schiacciate tra il credit crunch e tra clienti che non pagano generando così una spirale che si ripercuote sui fornitori ed i dipendenti. I giovani imprenditori, che più degli altri sentono l’esigenza ed il bisogno di normalizzare l’eco-sistema di questo paese, affideranno al governo, all’Europa ed al Parlamento le loro proposte per attivare 10 pratiche, immediate e possibili soluzioni.
“Il governo sta dimostrando molta attenzione al tema dei ritardi dei pagamenti – ha sottolineato Enrico Zanetti, sottosegretario all’Economia, – oltre all’impegno per pagare i debiti della P.a. anche sui ritardi tra privati: in legge di stabilità è stato istituito un fondo per le imprese che non vengono pagate perchè è un fenomeno preoccupante. Deve cambiare questa situazione – ha detto Zanetti – in cui c’è chi fallisce scappando con la cassa e non pagando i debiti facendo fallire le persone oneste.
Il governo ha messo a disposizione 56 miliardi per pagare i debiti, a giugno, ma presto arrivera’ un nuovo aggiornamento, 44 miliardi erano gia’ nelle disponibilita’ degli enti che devono pagare e 38, il 65%, e’ gia’ stato pagato, non e’ il 100% ma sono passi in avanti molto significativi”.
“La situazione in Italia sui pagamenti della P.a non e’ migliorata molto – ha evidenziato Antonio Tajani, vicepresidente vicario del Parlamento Europeo – il nostro Paese è ancora la pecora nera in Europa come medie di pagamento sui 150 giorni. Il premier Renzi aveva annunciato il pagamento di tutti i debiti entro San Matteo 2014 ed è passato anche quello 2015 senza che questo sia avvenuto. E’ una vergogna nazionale, sono anni che mi batto e spero che si riesca a superare questa situazione”.
All’incontro, introdotto dal Presidente Nazionale di Confapi Maurizio Casasco, hanno partecipato anche Giovanni Palladino, Componente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, Valeria Barletta, Vicepresidente Nazionale Giovani Imprenditori Confapi e Guido Bonaiti, Consigliere Api Lecco.