E alla fine sbotta Silvio Berlusconi, anche nei confronti del Quirinale. In pubblico cerca di tenere un pò ill freno prendendosela con lo staff, in privato esterna il suo risentimento. “Ho detto solo le cose come stanno, si sta mettendo di traverso” – dice il premier ai ministri dopo il pranzo milanese con gli eletti lombardi. Dunque, anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, starebbe ostacolando il suo governo.
E’ periodo di tensioni per il presidente del Consiglio. Ieri è stato riaperto il processo sui diritti tv, e altri tre lo attendono nel corso delle prossime settimane. “Se alcune cose non le ho potute fare è anche colpa sua, non solo di Fini” – dice ancora Berlusconi, riferendosi alla stretta del Colle sulle intercettazioni. Una delle norme che sta più a cuore a Berlusconi, per ovvie ragioni, e che in questi giorni non a caso verrà rispolverata per essere portata in aula.
“Dal Colle arrivano solo tirate d’orecchie” – dice ancora il premier – “ma io andrò avanti ugualmente con le riforme, a cominciare da giustizia e intercettazioni: stavolta non mi fermano”.La lista delle contestazioni è lunga. La prima carica dello Stato non avrebbe a suo dire mantenuto gli impegni sul “legittimo impedimento” poi cassato in Consulta. Il 12 febbraio scorso è arrivata a minacciare lo scioglimento delle Camere se il clima da scontro istituzionale dovesse proseguire. In ultimo, ha stoppato il varo in Consiglio dei ministri del decreto sul federalismo municipale e costretto a rivedere il Milleproroghe. Una serie di decisioni che, secondo Berlusconi, fanno tutte parte di una strategia tesa a impedirgli di governare.