E’ uscita di casa venerdì pomeriggio e da allora di lei non si hanno più notizie. Yara Gambirasio, 13 anni, promessa della ginnastica ritmica, sembra essere svanita nel nulla dopo essere stata al centro sportivo in cui si allena che dista poche centinaia di metri da casa sua a Brembate di Sopra, paese del Bergamasco. E l’angoscia cresce di ora in ora nella zona. Un giovane di 19 anni, vicino di casa della ragazza, ha dichiarato di aver visto Yara intorno alle 18.45 di venerdì a poche decine di metri dalla sua abitazione in compagnia di due uomini.
Secondo il testimone – che non ha saputo descrivere i due individui – vicino a loro era parcheggiata una Citroen di colore rosso con le quattro frecce accese. Queste dichiarazioni saranno valutate dagli inquirenti e, se saranno ritenute attendibili, potrebbero costituire un punto di partenza nelle ricerche della ragazzina scomparsa.
Carabinieri e Protezione civile stanno battendo la zona palmo a palmo, senza però alcun risultato, e nel frattempo la Procura ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di sequestro di persona. Yara si è allontanata da casa alle 17.30 di venerdì per andare al palazzetto dello sport, che dista solo 700 metri dalla sua abitazione, dove ha incontrato le istruttrici della squadra di ginnastica alla quale è iscritta per consegnare loro uno stereo per una gara.
I genitori, non vedendola rientrare per cena, hanno lanciato l’allarme. Da quel momento decine di carabinieri stanno passando al setaccio le campagne circostanti. I militari hanno controllato vecchi casolari, le rive del fiume Brembo e del vicino torrente Lesina, oltre a tutti i luoghi conosciuti dalla ragazza, mentre i vigili del fuoco si sono calati persino in un pozzo abbandonato, ma senza esito. I genitori escludono che la ragazza possa essersi allontanata volontariamente. “Voglio solo che mia figlia torni a casa”, ha detto la madre, prima di chiudersi nel silenzio.
Yara frequenta la terza media in un istituto di suore a Bergamo, a scuola non ha problemi e nello sport è considerata una promessa. Nessuna ombra nella sua vita da adolescente che lasci presagire una fuga. Se si trattasse davvero di sequestro di persona, gli inquirenti tendono a escludere quello a scopo d’estorsione: il padre Fulvio è geometra e lavora in un’azienda della zona, la mamma Maura è maestra in un asilo nido a Bergamo. Gli investigatori hanno ascoltato nelle scorse ore familiari, amici e conoscenti della 13enne. In tutto un centinaio di persone. La fotografia della ragazzina è stata diramata a tutte le forze dell’ordine in Italia, ma le ricerche si concentrano al momento nella provincia di Bergamo.
La traccia del suo telefono cellulare si perde alle 18.50 di venerdì, quando la ragazza – secondo i riscontri tecnici – era ancora nei pressi di Brembate di Sopra. Gli ultimi messaggi Yara li ha inviati con il suo cellulare ad alcune amiche per dare loro appuntamento al palazzetto dello sport, dov’era in programma una manifestazione che è stata annullata. Poi più nulla, il telefono è spento da quel momento. Le ultime persone ad avere visto Yara, poco prima del testimone, sono state proprio le sue istruttrici, poi la ragazzina è scomparsa nel tratto di strada che separa la palestra dall’abitazione di via Rampinelli, dove la tredicenne vive insieme con i genitori e altri tre fratelli. Al momento della scomparsa Yara indossava un paio di fuseaux e un giubbino di colore nero. Pare che con sé non avesse altro: segno – secondo gli investigatori – che non aveva in mente di allontanarsi da casa per tanto tempo.