L’arrivo di Roberto Benigni sul palco dell’Ariston ha portato a un boom di ascolti che non si vedeva da tempo. L’artista toscano è arrivato in groppa a un cavallo bianco e ha esordito dicendo: “avevo dubbi a venire a cavallo, perchè ultimamente ai Cavalieri non vanno molto bene le cose”. Un inizio che già faceva intuire chi sarebbe stato il protagonista del monologo. Non sono mancate battute su Ruby: “già Mameli era minorenne quando scrisse l’inno, aveva vent’anni e la maggiore età a quei tempi scattava a 21”.
Anche la Cinquetti è stata tirata in ballo, visto che proprio a Sanremo aveva cantato “Non ho l’età” spacciandosi per la nipote di Claudio Villa. Un’analogia con la parentela di Ruby con Mubarak. “Bastava controllare l’anagrafe egiziana” – spiega Benigni – “e controllare se l’ex leader egiziano faceva di cognome Rubacuori”.
E poi ha continuato: “Silvio Pellico scrisse un libro bellissimo intitolato ‘Le mie prigioni, chissà quando troveremo un altro Silvio che scriverà un libro simile”.
Lo show è andato avanti con la spiegazione dell’inno di Mameli e con la sua interpretazione, fatta in modo davvero commovente.