Questa mattina a Napoli in marcia da piazza Mancini a piazza Matteotti, hanno sfilato insieme ai lavoratori dei siti produttivi di Casoria, Capodichino, Nola e Pomigliano anche una delegazione di metalmeccanici Fiat, oltre che gli immancabili sindacati. La ragione è sempre la stessa, gli operai non approvano l’eufemistico nuovo piano industriale. Nelle stesse ore, presso la Fincantieri di Sestri Ponente a Genova si è svolta un’assemblea con sciopero al termine della quale è stata decisa l’occupazione ad oltranza del cantiere. La notizia viene diffusa dalla Fiom Cgil del capoluogo ligure. I dipendenti diretti e i colleghi delle aziende in appalto, si legge nel comunicato, “sono fortemente preoccupati per il futuro occupazionale e per quello del sito produttivo”. Nella tarda mattinata, Sergio Marchionne annuncia la sortita di Fiat da Confindustria. Per Marchionne, la decisione di uscire da Confindustria non ha “nessun collegamento con i futuri piani di investimento – e precisa- i rapporti con i nostri dipendenti e con le Organizzazioni sindacali saranno gestiti senza toccare alcun diritto dei lavoratori, nel pieno rispetto dei reciproci ruoli, come previsto dalle intese già raggiunte per Pomigliano, Mirafiori e Grugliasco”. Per la classe operaia quello che si prospetta non è certo il paradiso. Non è certo una sorpresa e nemmeno una novità. I tremila di questa mattina a Napoli sono sempre più determinati a combattere per proteggere il sacrosanto diritto al lavoro, alla propria fabbrica. Al corteo ha partecipato il vicesindaco Sodano e poi arrivati a piazza Bovio i lavoratori sono stati raggiunti anche dal sindaco Luigi de Magistris, che al megafano ha gridato: “La classe operaia non deve morire, Alenia non può chiudere”. Per il segretario generale Fim Cisl Giuseppe Terracciano, si è trattato di esprimere il proprio dissenso non contro la Lega, non contro il Governo e sopratutto non contro i lavoratori del Nord,” la manifestazione vuole difendere un pezzo di storia operaia d’eccellenza” ha sostenuto. l leader della Uilm Campania, Giovanni Sgambati, presente alla manifestazione-sciopero di protesta dei lavoratori Alenia ha dichiarato “Ho fiducia che con l’impegno di tutti i livelli istituzionali – aggiunge Sgambati – si possa arrivare risultati concreti e visibili sapendo che è aperto un confronto sindacale con il management e che riteniamo che vada concluso in tempi brevi assicurando maggiori certezze al consolidamento occupazionale ed industriale dell’area campana”. A conclusione della mobilitazione, il Presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, ha ricevuto a Palazzo Matteotti, sede della Provincia, una delegazione di lavoratori dell ‘Alenia . Nel corso dell’incontro ha detto: ”Ho gia’ avuto modo di dire nei giorni scorsi che sentir parlare del trasferimento di centri decisionali dell’Alenia dal Sud al Nord equivale ad una bestemmia. Oggi ribadisco questo concetto e proporro’ al presidente della Regione Campania Stefano Caldoro ed al sindaco di Napoli Luigi De Magistris di chiedere insieme la costituzione di un tavolo a Palazzo Chigi per affrontare il tema della vertenza Alenia, che ritengo di vitale importanza per il territorio che rappresentiamo”. La battaglia è solo all’inizio.
Michela Salomone
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