Milano, 22 nov. (askanews) – Dopo mesi di cura delle piantine da parte dei dipendenti di B. Braun, una delle maggiori aziende al mondo nelle tecnologie mediche, nei giorni scorsi sono stati messi a dimora nell’area di Bruzzano del Parco Nord Milano, i 150 alberi della “B. Braun Urban Forest”. Si tratta di un’area boschiva realizzata dall’azienda tedesca per celebrare il centenario in Italia e la sua prima sede estera a Milano, nell’ambito dell’iniziativa “Custodiscimi”.

Per la piantumazione, nei giorni della Giornata nazionale dell’albero, si sono impegnati più di 80 dipendenti dell’azienda sotto la guida degli agronomi del progetto “Forestami”, progetto di riforestazione dell’area metropolitana di Milano. Ulteriori 150 piante forestali, anch’esse accudite dai dipendenti sin dal momento dell’invasamento il 25 maggio scorso, vengono piantate in questi giorni in altre zone del grande parco alle porte del capoluogo lombardo, identificate come “idonee e in stato di necessità” dagli esperti di “Forestami”.

I cittadini di Milano hanno così a disposizione 300 nuove piante appartenenti a diverse specie arboree: ciliegio, quercia farnia, olmo bianco e pado, un piccolo patrimonio naturale che nei prossimi cinquant’anni consentirà di stoccare oltre 1.110 Kg di CO2 all’anno.

“È un progetto che ci ha appassionati e resi orgogliosi, anche perché pienamente in linea con la nostra visione di proteggere e migliorare la salute delle persone, soprattutto nel territorio che ci ospita da un secolo e considerando sempre con attenzione l’impatto sulle generazioni future” ha commentato il managing director e CFO di B. Braun Milano, Oliviero Pelosini.

“La trasformazione delle nostre città in luoghi sempre più ospitali per la natura passa attraverso la collaborazione fondamentale delle aziende” ha affermato il direttore tecnico di “Forestami” Riccardo Gini, sottolineando che “quando un’azienda come B. Braun, oltre a donare delle piante per incrementare il patrimonio arboreo coinvolge i propri dipendenti nella loro custodia, aumenta, attraverso un’esperienza personale di cura, la consapevolezza dell’importanza di avere un rapporto diretto con la natura”.