di Vincenzo Sannino
Roma, 25 set. (askanews) – Le industrie che fanno un uso intensivo di diritti di proprietà intellettuale quali brevetti, marchi, disegni e modelli industriali e diritti di autore, generano il 45% di tutta l`attività economica (Pil) nell`Ue e rappresentano 63 milioni di posti di lavoro (29,2% di tutti i posti di lavoro). Altri 21 milioni di posti di lavoro sono creati in tutta l`Ue nei settori che forniscono prodotti e servizi a queste industrie.
In Italia, queste industrie generano circa 7 milioni di posti di lavoro (il 31,5% di tutti i posti di lavoro) e contribuiscono con 774 miliardi di euro al Pil (46,9%). Sono questi i risultati di una relazione congiunta pubblicata dall`ufficio europeo dei brevetti e da quello dell`Unione europea per la proprietà intellettuale, che analizza l`impatto dei settori industriali ad alta intensità di diritti di proprietà intellettuale sull`economia dell`Ue tra il 2014 e il 2016.
Nel periodo in esame, l`occupazione nelle industrie ad alta intensità di diritti di proprietà intellettuale in tutta l`Ue è cresciuta di 1,3 milioni di posti di lavoro rispetto al periodo 2011-2013, mentre l`occupazione totale nei 28 Stati membri dell`Europa è leggermente diminuita. Il valore aggiunto per dipendente in queste industrie è superiore a quello del resto dell`economia. Di conseguenza, le industrie ad alta intensità di diritti di proprietà intellettuale corrispondono ai propri dipendenti retribuzioni notevolmente più elevate rispetto ad altre industrie, con un premio salariale pari in media al 47%.
Queste industrie rappresentano inoltre la quota maggiore degli scambi di merci e servizi tra l`Ue e le altre regioni del mondo (81%).
In Italia, il contributo al Pil delle industrie che usano in maniera intensiva marchi, disegni e modelli, brevetti, privative per ritrovati vegetali e indicazioni geografiche è superiore alla media. Le industrie che fanno un uso intensivo di disegni e modelli generano 3,79 milioni di posti di lavoro (17,2% di tutti i posti di lavoro) e contribuiscono con 279 miliardi di euro al Pil (16,9%), ben al di sopra della media Ue.
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