Roma, 14 set. (askanews) – La Banca centrale europea ha nuovamente alzato i tassi di interesse di riferimento dell`eurozona, di 0,25 punti percentuali. Si tratta del decimo aumento consecutivo da quando, nel luglio dello scorso anno, l`istituzione ha avviato la sua manovra di aumenti in risposta all`elevata inflazione. Inflazione le cui stime per il 2023 sono state riviste al rialzo: i tecnici dell`istituzione pronosticano 5,6% nel 2023.

La decisione delude le attese di chi sperava che l`indebolimento dell`economia avrebbe convinto il direttorio dell`istituzione monetaria a una pausa in questa manovra rialzista. Ma la Bce ha accompagnato la decisione con segnali che fanno capire che i tassi potrebbero aver raggiunto ormai il picco massimo, e che quindi non opererà ulteriori aumenti.

“In base alla sua attuale valutazione, il Consiglio direttivo ritiene che i tassi di interesse di riferimento della Bce abbiano raggiunto livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale a un ritorno tempestivo dell`inflazione all`obiettivo”, recita infatti il comunicato diffuso al termine del direttorio.

Il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento raggiunge così il 4,50%, nuovo massimo storico. Nuovo massimo anche per il tasso sui depositi che le banche commerciali parcheggiano presso l`istituzione, che raggiunge il 4%. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali sale al 4,75%, massimo dall`ottobre del 2007.

“Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di interesse di riferimento della Bce siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario. Il Consiglio – prosegue la Bce – continuerà a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati della restrizione. In particolare, le decisioni sui tassi di interesse saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione considerati i dati economici e finanziari più recenti, della dinamica dell`inflazione di fondo e dell`intensità della trasmissione della politica monetaria”.

La Banca centrale europea ha però anche ritoccato al rialzo le previsioni di inflazione per l`area euro su quest’anno e il prossimo anno ma limato quelle sul 2025. Ora i tecnici dell`istituzione pronosticano 5,6% nel 2023, 3,2% nel 2024 e 2,1% nel 2025 (quasi in linea con il target della stessa istituzione). “La correzione al rialzo riflette principalmente l`evoluzione più sostenuta dei prezzi dell`energia”, spiega la Bce con un comunicato diffuso a seguito del Consiglio direttivo.

Per l’inflazione di fondo, l’indice al netto di energia alimentari e altre componenti volatili ora la Bce prevede 5,1% nel 2023, 2,9% nel 2024 e 2,2% nel 2025.

Lo scorso 15 giugno, nelle precedenti previsioni indicavano una inflazione del 5,4% quest`anno, al 3% il prossimo e al 2,2% nel 2025 mentre per l`inflazione di fondo era atteso 5,1% quest`anno, 3% il prossimo e 2,3% del 2025.