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Bankitalia: per riforma fisco coperture adeguate, più tasse su rendite

Utilizzare la lotta all’evasione per alleggerire il peso delle tasse sui contribuenti in regola

Roma, 18 mag. (askanews) – Per la riforma fiscale sono necessarie “coperture adeguate, strutturali e credibili”, che al momento la delega non prevede. Il carico fiscale andrebbe redistribuito utilizzando i proventi dalla lotta all’evasione in primo luogo per alleggerire i contribuenti che versano regolarmente le imposte. Il sistema fiscale deve favorire la crescita economica e questo è possibile incentivando gli investimenti e spostando il carico tributario “dai fattori produttivi, ossia lavoro e capitale, alle rendite e ai consumi”. Questa la posizione della Banca d’Italia sulla delega per la riforma del sistema tributario, illustrata dal Caposervizio assistenza e consulenza fiscale dell’Istituto di Via Nazionale nel corso dell’audizione in Commissione finanze alla Camera.

“L’elevato peso del nostro debito pubblico impone la necessità di conseguire e mantenere nel tempo significativi avanzi primari, per cui – ha spiegato Ricotti – a fronte di qualsiasi riduzione nelle entrate pubbliche vanno individuate coperture adeguate, strutturali e credibili”, che al momento la delega prevede soltanto per l’eliminazione dell’Irap, a fronte della quale viene introdotta una sovraimposta Ires.

La lotta all’evasione fiscale, fenomeno “inaccettabilmente iniquo e distorsivo della concorrenza tra imprese”, deve continuare con determinazione e “la prima forma di redistribuzione dovrebbe essere quella di utilizzare i proventi per alleggerire il carico tributario dei contribuenti in regola”.

Nell’ottica di orientare il sistema fiscale a favorire la crescita, ha sottolineato ancora la Banca d’Italia “andrebbe spostato l’onere tributario dai fattori produttivi, lavoro e capitale, alle rendite e ai consumi”. Ricotti ha ricordato che “dal confronto con i principali paesi dell’Unione europea emerge come in Italia le aliquote implicite di tassazione su lavoro e capitale siano tra le più elevate e sempre superiori a quelle medie registrate nell’area dell’euro”.

Nel merito della delega, che prevede l’approdo a regime ad un sistema basato sulla flat tax contestualemente alla riduzione del carico tributario, Bankitalia sostiene che questo modello “potrebbe risultare poco realistico” per un Paese come l’Italia “con un ampio sistema di welfare, soprattutto alla luce dei vincoli di finanza pubblica”. Secondi Ricotti “andranno attentamente valutati gli effetti redistributivi” derivanti dalla tassa piatta. “La sfida – ha detto – sarà tradurre in pratica i principi cui si ispira la delega tenendo insieme i vincoli di bilancio pubblico, l’equità orizzontale e verticale”.

L’analisi di Bankitalia si è poi soffermata sui meccanismi preventivi di lotta all’evasione che la riforma introduce, come la cooperative compliance e il concordato preventivo. Questi strumenti, secondo Ricotti, non devono indebolire i controlli successivi alla presentazione della dichiarazione dei redditi che, anzi, andrebbero rafforzati “per non rischiare di vanificare i risultati finora ottenuti dalla lotta all’evasione”.

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