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Arte nel sociale, lunedì 30 ottobre convegno-spettacolo in Parlamento

‘Operatori di Teatro Sociale e di Comunità: una professione che (non) esiste”

Roma, 27 ott. (askanews) – Lunedi 30 ottobre presso la nuova aula gruppi parlamentari di Montecitorio, dalle ore 15, avrà luogo il convegno/spettacolo che vuole porre l’attenzione sulle centinaia di Operatori di Teatro nel Sociale che si occupano di soggetti vulnerabili.

La figura dell’operatore di teatro sociale e la sua importanza fondamentale nei contesti dove opera (carceri, scuole, centri di recupero, realtà periferiche, associazioni, centri anziani, etc.) e per la società tutta. In Italia questa figura non è ancora “legalmente” riconosciuta, nonostante sia ampiamente diffusa da almeno 30 anni in realtà di tutto il territorio.

Lo spettacolo teatrale “La lupa nella gabbia” introdurrà l’argomento, che sarà poi affrontato dai relatori esperti da decenni nel campo e provenienti sia dall’ambito dell’educazione non formale, che da prestigiose università e accademie di teatro. Professionisti spesso non noti ai media ma che fanno un lavoro capillare in realtà complesse da numerosi anni, senza la ribalta e l’attenzione che meriterebbero: dati alla mano, l’uso del teatro come mezzo di relazione, espressività e inclusione produce risultati tangibili e inaspettati, spesso oltre interventi “dall’alto” privi della necessaria empatia, competenza e adattabilità in contesti sempre differenti e non omologabili.

In questo momento storico dove lo smarrimento, la mancanza di valori e di esempi genera violenza, mancanza di punti di riferimento e prospettive (non solo da parte dei giovani, che fanno solitamente notizia) diventa fondamentale raccogliere anni di lavoro direttamente sul campo: unire l’esperienza degli operatori di teatro sociale, riconoscere la professione e lavorare con gli esperti psico-socio-pedagogici per trovare e definire strumenti di relazione, espressività e benessere utili al miglioramento di tutta la società. Se una persona fragile sta meglio, se ne avvantaggia tutta la società: questo è quello che raccontano le centinaia di “O.T.S.” in Italia e che vogliono porre all’attenzione dell’uditorio, per avere un riconoscimento come altre nazioni europee. Un processo che parte dall’arte, che di per sé è “naturalmente terapeutica”: contatti umani, scambi, conoscenze, relazioni, diritto all’errore da riconoscere a tutti in una società che mira a una irraggiungibile e illusoria perfezione, scatenando poi insoddisfazioni e senso di incongruità con sé stessi.

L’evento è a cura di “Oltre Le Parole onlus”, che quest’anno compier vent’anni di attività, in collaborazione con il collettivo “Gli Ultimi saranno” e promosso dall’on. Raffaele Bruno (primo firmatario della proposta di legge “Teatro in ogni carcere”). Il convegno prevede lo spettacolo “La lupa nella gabbia” (nato dalle testimonianze raccolte nei numerosissimi eventi e laboratori organizzati in carcere), la partecipazione del coro “Academia Alma Vox” diretto dal M° Alberto de Sanctis e la conduzione di Pascal La Delfa, che presenterà una serie di interventi “interattivi” di addetti al settore ed esperti (www.teatrocivile.it).

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