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Al via a Taranto il progetto Artlab Eyeland-l’isola delle arti

Apre 2 giugno con la mostra di Sam Gregg e dj set Alex Palmieri

Roma, 22 mag. (askanews) – Si apre al pubblico venerdì 2 giugno il progetto Artlab Eyeland – l’isola delle arti, promosso e organizzato da PhEST – associazione culturale che realizza il Festival Internazionale di fotografia e arte a Monopoli – con il sostegno del Comune di Taranto attraverso il Piano di rigenerazione sociale per l’area di crisi di Taranto e con il patrocinio della Regione Puglia e della Soprintendenza Nazionale per il patrimonio culturale subacqueo. E la partnership dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e di Programma Sviluppo. Il progetto, che in queste settimane ha già coinvolto i tarantini in workshop e iniziative, vuole raccontare la rinascita di Taranto attraverso varie forme di espressione artistica proposte ai visitatori e ai cittadini in forma partecipata e collaborativa.

Dalle opere di street art, ai progetti fotografici e di design, dai suoni raccolti dalla strada e trasformati in musica, alla poesia, all’arte contemporanea e al teatro. Molti autori di fama internazionale, da Sam Gregg, fotografo ritrattista e documentarista londinese al collettivo Mentalgassi e altri esporranno le loro opere a Taranto e saranno presenti in residenze d’artista per dare vita a progetti d’arte con il coinvolgimento degli abitanti. Artlab Eyeland diventa così l’isola delle arti, un organismo vivo che per i prossimi mesi si lascerà trasformare da artisti nazionali e internazionali e dagli abitanti della Città Vecchia in una sorta di laboratorio permanente, sotto la direzione artistica di Giovanni Troilo, la curatela fotografica di Arianna Rinaldo e Rica Cerbarano, e la curatela per l’arte contemporanea di Roberto Lacarbonara. Un progetto che, attraverso l’arte, la fotografia e il design contribuisce alla rinascita di una città che sta diventando sempre più la culla di importanti eventi culturali di respiro internazionale: dall’imminente Map Festival che mette in relazione musica e architettura, alle varie edizioni di Trust, il festival di street art citato dalle principali riviste di settore, fino all’edizione pilota della Biennale del Mediterraneo di Architettura e Arte Contemporanea del 2024.

Il racconto di Taranto si strutturerà attraverso laboratori, workshop, esposizioni diffuse ed eventi outdoor, momenti che troveranno nella poesia metropolitana – voce dello spazio urbanizzato e dei cittadini – il perfetto accompagnamento; palazzi, strade e impalcature saranno a disposizione di differenti discipline di artisti locali e internazionali. Una mostra concluderà la call for artists Isola Madre rivolta agli artisti di Taranto e provincia e realizzata in collaborazione con Salgemma.

La Torre dell’Orologio sarà la sede delle attività laboratoriali, Palazzo Galeota e Palazzo De Notaristefani ospiteranno alcune delle mostre più attese e dal 23 giugno anche il Chiostro di San Francesco diventerà uno spazio espositivo grazie alla partnership con l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro che mette a disposizione la splendida location del dipartimento jonico dell’Università nella Città Vecchia. Fra le strade della Città dei due mari sarà possibile incontrare artisti internazionali impegnati in laboratori e ai quali saranno dedicate mostre ed eventi di grande impatto. Tra questi: Sam Gregg, uno dei primi grandi ospiti delle residenze d’artista, dal 24 aprile, ha già realizzato – oltre al lavoro in residenza sugli abitanti della Città Vecchia che sarà allestito in esterni proprio sull’isola – un laboratorio di fotografia rivolto ai giovani tarantini, i cui lavori finali verranno esposti durante Artlab Eyeland. Il fotografo londinese presenzierà inoltre alla sua mostra personale a Palazzo De Notaristefani, un’esposizione dedicata ad un progetto ancora in corso e realizzato interamente sulla città di Napoli nell’arco di una decina d’anni.

Alex Palmieri, a cui va l’onore di aprire la manifestazione con il dj set del 2 giugno, sarà il protagonista – dal 28 giugno al 14 luglio – di un laboratorio di produzione musicale, durante il quale i partecipanti impareranno attivamente a raccontare la città e a promuovere la sua bellezza per mezzo di registrazioni ambientali; i presenti potranno produrre una traccia musicale interamente scritta con i suoni della Città Vecchia. Il corso di Alex Palmieri sarà quindi orientato all’ascolto come visione e comprensione di un luogo abitato dalle anime che lo vivono e come unico senso per esplorare la città. Caos, nome d’arte di Dario Pruonto, sarà a Taranto dal 29 maggio al 15 giugno e presenterà al pubblico un progetto di arte partecipata, che coinvolgerà i cittadini in attività di rigenerazione urbana, allo scopo di creare coesione sociale e favorire la cittadinanza attiva e l’ascolto generativo. Di origini milanesi, Dario Pruonto è un artista pubblico e figura di riferimento della street poetry italiana; la sua ricerca esplora il rapporto tra arte visiva, linguaggio e contesto urbano e tocca temi complessi quali l’incomunicabilità, il confine e la relazione. Ogni capacità e conoscenza, ogni punto di vista, rappresenterà quindi una parte del progetto realizzato tra le vie di Taranto, con un profondo senso etico e un valore sociale. Non la cittadinanza al servizio dell’artista, ma l’artista al servizio della cittadinanza. Il collettivo tedesco Mentalgassi sarà presente in due momenti distinti: dal 23 al 26 maggio, per fotografare gli abitanti della Città Vecchia, e dal 7 all’11 giugno, per l’allestimento collettivo dell’opera finale. Mentalgassi è un collettivo di artisti che opera a livello internazionale nel campo della fotografia e degli interventi urbani; la loro attività artistica è votata allo stravolgimento della forma e degli utilizzi di oggetti di uso quotidiano, creando momenti sorprendenti. Combinano fotografia, manipolazione delle immagini, scultura e street art ed espongono en plein air nei contesti metropolitani. La mostra è a cura di Rica Cerbarano che firma anche le mostre fotografiche dedicate a Polina Osipova, designer e artista della Repubblica Ciuvascia della Federazione Russa che ha recuperato le tradizioni ancestrali delle donne del suo popolo per sfidare i limiti del suo paese e della sua cultura e Mous Lamrabat che con From Morocco to the World ridefinisce i codici della moda e del lusso sullo sfondo del meraviglioso paesaggio naturale del suo Paese.

Arianna Rinaldo firma invece la curatela delle mostre fotografiche: Where Do We Go When The Final Wave Hits di continua a leggere sul sito di riferimento