Roma, 17 lug. (askanews) – “Il mercato dellarte in Italia è ostacolato da paletti normativi e fiscali. Se non ci saranno interventi correttivi, rischiamo danni occupazionali e delocalizzazioni”. Lo ha detto Alessandra Di Castro, presidente del Gruppo Apollo e vice presidente dellAssociazione Antiquari dItalia, intervenendo alla presentazione del report Il mercato dellarte e dei beni da collezione di Deloitte Private sui trend del 2023. Lo riporta un comunicato.
“Nel nostro Paese lIva è al 22%. In Germania e Francia la percentuale scende al 7 e al 5,5%. Inoltre, laliquota del 10% sullimportazione di beni darte, la più alta in Europa, scoraggia gli operatori dallimportare opere attraverso le dogane italiane. Nonostante alcune riforme, lItalia è ancora lontana dagli standard europei. Sono quindi necessarie migliorie nella riduzione dellIva e in un sistema più innovativo di incentivi fiscali per larte” ha spiegato Di Castro, alla guida dell’Associazione che rappresenta lindustria dellarte in Italia e riunisce le principali case dasta, antiquari, gallerie di arte moderna e contemporanea e imprese della logistica. Secondo DI Castro “tutelare il patrimonio culturale significa anche proteggere gli operatori e le gallerie darte e tutto l’indotto, sia diretto sia indiretto, basti pensare alle prospettive lavorative per gli studenti delle accademie, dei giovani artisti e le ricadute positive che tutto il comparto può apportare al sistema museale italiano. Il mercato dell’arte rappresenta un volano per il turismo e la cultura nazionale. Oggi l’Italia, nonostante il suo ricco patrimonio artistico, registra la diminuzione delle imprese attive nel settore, soprattutto per quanto riguarda le gallerie d’arte. Bisogna invertire questo trend senza ulteriori perdite di tempo”. (immagine da sito gruppo Apollo)