A un anno dall’uscita di ‘Che la festa cominci’, Niccolò Ammaniti torna al racconto di formazione nel suo nuovo breve romanzo ‘Io e te’. Più vicino allo stile del suo fortunato libro ‘Io non ho paura’, diventato un film di Gabriele Salvatores, il libro esce per Einaudi Stile Libero che si presenta con una nuova veste grafica e un formato più grande, a cura di Riccardo Falcinelli, autore anche del disegno in copertina. Lorenzo, quattordici anni, introverso e un po’ nevrotico, vive il difficile momento di passaggio dall’adolescenza all’età adulta che non può avvenire senza dolore. Ha una sorella, Olivia, di undici anni più grande di lui, figlia dello stesso padre, ma di una madre diversa dalla sua. “Mi aspettavo fosse brutta e con il viso antipatico come le sorellastre di Cenerentola e invece era incredibilmente bella, una di quelle ragazze che appena le guardi ti si infuoca la faccia e tutti capiscono che la trovi bella e se ti parla non sai che fare con le mani, non sai neppure come sederti”, racconta Lorenzo della sorellastra ricordando il loro primo incontro, quando lui aveva dodici anni e lei ventuno. Adesso che ha 14 anni, Lorenzo s’inventa di essere stato invitato a sciare a Cortina da Alessia, “la ragazza più bella della scuola”, insieme al gruppo di amici del quale vorrebbe far parte. Passa invece la sua settimana bianca nascosto nella cantina del palazzo in cui vive con i suoi genitori, disteso su un materasso e circondato da Coca-Cola, scatolette di tonno e Simmenthal, nutella, romanzi horror di Stephen King e fumetti Marvel. Per riuscire in questa impresa in cui si mescolano frustrazioni e inadeguatezza, dovrà raccontare una catena di bugie alla madre che lo crede sulla neve, fingere telefonate rassicuranti e sfuggire ai controlli di Franchino, il portiere del palazzo chiamato il ‘Cercopiteco’. Una volta sistemato nella cantina, fra mobili vecchi, scatoloni, pile di sedie, lavandini incontrasti, vecchi dischi e due finestrelle da cui filtra poca luce, Lorenzo sembra appagato della sua vacanza in solitudine. Si ricorda di quand’era bambino, di come ha imparato a controllare la sua rabbia, del primo giorno al liceo e di quando ha deciso di vestirsi come gli altri: Adidas, jeans, felpa e capelli lunghi.”Se mi portavano cibo e acqua ci avrei passato il resto della vita” dice, ma la tranquillità è interrotta dall’arrivo improvviso di Olivia, dimagrita e sofferente, a caccia di soldi, delirante e violenta. Lorenzo scopre così che la sorella, sempre considerata strana dal padre, è tossicodipendente e in crisi d’astinenza. Ma non perde il coraggio di attraversare quella linea d’ombra che lo porta a conoscere la durezza della vita e cerca di aiutarla. “Stesa a terra tra i soldi, sola e disperata. Dentro di me qualcosa si è spezzato. Il gigante che mi teneva contro il suo petto di pietra mi aveva liberato”, racconta Lorenzo. Il male di vivere si mostra in tutta la sua forza e Lorenzo vive la sofferenza della sorella come fosse la sua, ma alla fine non ha più paura anche in questo breve romanzo, dedicato a sua madre e a suo padre.
Maria Colorito