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Agricoltura, Federacma: non perdere i 930 mln di euro per Transizione 4.0

NewsAgricoltura, Federacma: non perdere i 930 mln di euro per Transizione 4.0

MIMIT ha comunicato disponibilità residua da spendere entro 2025

Sfruttare l’opportunità del credito d’imposta 4.0 è fondamentale, dato che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha reso noto che ci sono ancora circa 930mln di euro disponibili per investimenti in beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati da realizzare entro il 2025.

Questo è il messaggio lanciato da Federacma, la Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali riguardanti i servizi e il commercio di macchine agricole e giardinaggio, rivolto a tutto il settore agricolo.

“La Transizione 4.0 ha fornito un grande impulso al rinnovamento dei macchinari agricoli in questi anni”, afferma Andrea Borio, presidente di Federacma. “Ha permesso alle imprese agricole di puntare su innovazione, sostenibilità e sicurezza, utilizzando uno strumento fiscale semplice ed efficace”.

Anche se le aliquote del credito d’imposta per il 2025 sono più basse rispetto a quelle precedenti (20% fino a 2,5 milioni di euro), rappresenta comunque un’opportunità eccezionale, soprattutto ora che l’aggiornamento del parco macchine è essenziale per aumentare produttività e sicurezza.

Con la riapertura della possibilità di accedere agli incentivi, Federacma lancia un appello al settore primario: “Non possiamo permetterci di lasciare questi fondi inutilizzati. Le imprese agricole interessate devono inviare subito la comunicazione preventiva attraverso la piattaforma del GSE: l’ordine di presentazione è cruciale e i fondi potrebbero esaurirsi rapidamente”.

Le imprese potranno beneficiare del credito d’imposta fino al 30 giugno 2026, a condizione di versare un acconto del 20% entro il 31 dicembre 2025. Gli investimenti devono riguardare beni strumentali 4.0 che rispettano i requisiti tecnici stabiliti dalla legge.

Inoltre, Federacma ricorda che insieme alla Transizione 4.0 è attivo anche il piano Transizione 5.0, che mira al risparmio energetico abbinato a investimenti tecnologici, con aliquote più vantaggiose.

Tuttavia, “anche se i problemi iniziali sono stati superati, il settore agricolo sta impiegando tempo per utilizzare queste risorse” – evidenzia Borio – “a causa di una giustificata diffidenza verso una procedura nuova e più complessa”.

Ciro Di Pietro

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