Milano, 20 nov. (askanews) – Michele Chiarlo, fondatore della celebre Cantina che porta il suo nome, si è spento ieri a 88 anni nella sua abitazione di Calamandrana, in provincia di Asti. Chiarlo è stato il protagonista assoluto per la Denominazione Nizza e ambasciatore della cultura enologica italiana, portando Barolo, Moscato e Barbera d’Asti nel mondo. Lascia la moglie Giuseppina e i figli Alberto e Stefano, da anni entrati in azienda a fianco del padre.
Classe 1935, figlio di viticoltori, dopo le scuole medie, riesce a farsi iscrivere alla scuola enologica di Alba “a patto di essere sempre promosso”. Suoi compagni di studi furono altri futuri protagonisti dell’enologia italiana: Pietro Ratti, Ezio Rivella, Franco Ziliani, Giuliano Noè e Giacomo Tachis. Nel 1956, a soli 23 anni, decise di iniziare la sua carriera di imprenditore vitivinicolo, avviando con la sorella un’attività di imbottigliamento e contemporaneamente iniziando a occuparsi della cascina e dei vigneti di famiglia. Convinto sostenitore della tradizione vinicola piemontese, acquisì vocati appezzamenti di Langhe, Monferrato e Gavi, e nel 1988 la borgata Cerequio a La Morra (Cuneo) dove aprì il resort Palás Cerequio. Nel 1989 acquisì due ettari sulla collina di Cannubi, difficilissimi vista la pendenza che sfiorava il 50%, realizzando il primo vigneto a ciglioni inerbiti delle Langhe, per contribuire a combattere lerosione e il dissesto idrogeologico.
Fautore e primo presidente dell’Associazione dei produttori del Nizza Docg, a partire dalla metà degli anni Sessanta è tra i primi produttori piemontesi a credere nel successo del vino italiano all’estero, battendo instancabilmente i mercati del Nord Europa e quelli americani, guadagnando la fiducia degli importatori e dei consumatori in tutto il mondo. Nella sua carriera di imprenditore, durante gli anni Ottanta ha ricoperto anche il ruolo di presidente del Consorzio della Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, oltre ad essere stato tra i fondatori storici del Consorzio Grandi Vini e dell’Istituto Grandi Marchi.
Nel 1995 Michele Chiarlo acquista Tenuta La Court, a Castelnuovo Calcea (Asti), un corpo unico di oltre 20 ettari, disposti su due colline. Con la collaborazione degli amici Emanuele Luzzati e Ugo Nespolo, nel 2003 sviluppa l’Art Park La Court, il primo esempio di parco artistico tra i filari, un museo a cielo aperto con installazioni di artisti di fama internazionale come Giancarlo Ferraris e Chris Bangle, oltre naturalmente a Luzzati e Nespolo.
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