Sempre più italiani si affidano alla musica per tutelare e difendere la propria salute e quella dei propri cari. Efficace, sicura, coinvolgente: la Musicoterapia va sempre più affermandosi come strumento ideale di prevenzione, diagnosi, sostegno per le più svariate problematiche, inclusi i mali più diffusi e più temuti del nostro tempo. E’ quanto emerge dall’incontro “Musica come strumento di terapia“, che si è tenuto presso la sede dell’Isfom, Istituto Formazione Musicoterapia di Napoli, in corso Vittorio Emanuele 87, gremita per l’occasione da esperti del settore, medici, giornalisti e appassionati di questa nuova affascinante disciplina. All’evento, promosso dalla direttice Isfom Diana Facchini, musicologa e musicoterapista, hanno partecipato Dario Aquilina, psicoterapeuta esperto dei disagi adolescenziali, Filippo d’Eliso compositore e musicista. Le attese performances del gruppo Isfom hanno profondamente coinvolto il folto pubblico presente.
La manifestazione rientra nella campagna nazionale che l’Istituto sta promuovendo per diffondere la cultura musicoterapica. In calendario meeting scientifici, culturali e artistici. Chi desidera avvicinarsi a questa affascinante disciplina, contattando lo 0815789330 o info @isfom.it, può anche prenotare un appuntamento individuale gratuito; ricevere informazioni sul percorso triennale di studi teorici e pratici, paragonabile a una laurea di primo livello, e sulle varie chances d’inserimento occupazionale che questa nuova professione offre; programmare un iter mirato di specializzazione, approfondimenti e aggiornamenti.
“Sperimentare direttamente i suoni e gli strumenti che utilizziamo in terapia significa consentire a ciascuno di avvicinarsi in modo ‘dolce’ e concreto alla disciplina e comprendere, su un piano non verbale, cosa vuol dire condividere un’emozione, riducendo le sensazioni di difesa e controllo maggiormente presenti sul piano verbale – spiega Diana Facchini – Gli strumenti che utilizziamo, rappresentano una risorsa reale e simbolica per la relazione con la persona che ha bisogno d’aiuto”.
“Il musicoterapista deve saper osservare con attenzione i risvolti emotivi e contro emotivi della relazione, allenarsi in questa direzione per individuare il profilo della personalità del singolo utente ed agire, di conseguenza, in modo funzionale alla terapia – aggiunge Dario Aquilina – Una buona formazione deve sempre offrire queste garanzie”.
“La percezione è alla base del nostro sentire – sottolinea Filippo d’Eliso – Ciò che è gradevole o sgradevole è il valore estetico che attribuiamo ad una determinata sensazione piacevole o spiacevole: l’estetica quindi gioca un ruolo importante nell’accettazione”.
L’Isfom garantisce studi specifici in ambito musicoterapico, medico, psicologico, musicale, etnomusicologico e antropologico; 200 ore di tirocini d’osservazione e pratici in situazione clinica, e supervisione specialistica, in linea con gli standard deontologici e culturali della confederazione europea EMTC, a tutela della professione.
L’Istituto vanta, da 21 anni, docenti d’altissimo livello tra cui esperti di fama mondiale, come Rolando Benenzon e Tony Wigram, massimi esponenti viventi del settore, ed ha formato, specializzato e introdotto al lavoro oltre 500 musicoterapisti.
La Musicoterapia è protagonista nella cura, nella prevenzione e nel sostegno delle più svariate patologie e situazioni cliniche. Assicura un importante supporto durante la gravidanza e il parto così come nella terapia oncologica; garantisce significativi benefici in situazioni di stress, difficoltà di socializzazione, problemi della personalità, disturbi relazionali dei minori e neurologici e psichiatrici dell’adulto, deficit sensoriali, coma, Alzheimer, autismo, ritardo mentale. Sul lavoro favorisce i rapporti interpersonali, tutela la serenità del lavoratore, stimola la progettualità e la produzione; migliora le relazioni in famiglia; a scuola tra docenti, tra alunni e nel rapporto maestro/allievo; in ambito sportivo tra gli atleti; in tutti i gruppi dove è fondamentale l’intesa “di squadra”, come le équipe mediche.