“Nello scenario politico attuale si scontrano caratteri e interessi totalmente contrapposti: i giornalisti sono stati superati in fantasia e inconcludenza da un dibattito in cui i moderati sembrano gli organi di stampa. Bisogna misurarci su quello che ci unisce e non su quello che ci divide per riavviare un processo civile”.
Lo ha detto il direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli, nel corso della presentazione a Capri del libro “Dare e avere: dall’analisi dei conti pubblici, una nuova stagione dei diritti e dei doveri” (Edizioni Ipsoa) di Claudio Siciliotti, presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, a cui hanno partecipato il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera e l’economista Massimo Lo Cicero, moderati da Myrta Merlino.
“Dalla lettura del volume emergono due domande di fondo: può andare avanti l’Italia con uno sbilancio così rilevante? Conosciamo veramente la contabilità del nostro Paese? Per questo motivo, è apprezzabile che le categorie professionali si siano proposte come interlocutori affidabili”, ha aggiunto De Bortoli, che ha curato la prefazione del libro.
“Mai avrei pensato – ha sostenuto il direttore del Corriere della Sera – che le risposte più chiare sul bilancio statale potessero arrivare da un autore che si propone di trattare l’argomento su un versante squisitamente tecnico. Dunque, prima qualità del libro di Siciliotti è quella di aver soddisfatto un’esigenza divulgativa. In secondo luogo, l’autore rifugge dalla condanna statistica di ragionare in termini percentuali. E questo è un fattore positivo. I valori assoluti, infatti, appaiono difficilmente digeribili e valutabili; in fondo a quelle dimensioni di bilancio uno zero in più o in meno sembra fare poca differenza. Quando ci rallegriamo, come nota giustamente Siciliotti, di essere rientrati con il deficit al tre per cento del Pil, all’interno dei parametri di Maastricht, ci sentiamo virtuosi ed europei, ma dimentichiamo che la differenza fra le uscite e le entrate rimane pur sempre di 50 miliardi di euro. E un Paese non può andare avanti all’infinito con uno squilibrio cronico fra quanto spende e quanto incassa”.
“Il punto di vista sulle questioni – ha dichiarato invece il presidente Siciliotti – è probabilmente quello che esprimerebbero molti altri colleghi, come è inevitabile che accada quando ci si trova a condividere un titolo che sotto molti aspetti assomiglia di più a un’esperienza di vita che non ad una professione”.
Dal canto suo Befera, ha sostenuto che “la lotta all’evasione prosegue e l’Agenzia delle Entrate non abbassa la guardia contro i contribuenti poco fedeli al fisco. Ma per sconfiggere il fenomeno e’ necessario un cambiamento etico del Paese, un cambiamento culturale, di approccio”. Befera, che e’ tornato sulle polemiche dei giorni scorsi che hanno visto l’Agenzia delle Entrate polemizzare sia con il Centro studi di Confindustria sia con l’ex campione Maradona, ha anche preannunciato il rapido arrivo del nuovo redditometro. Il direttore delle Entrate ha anche assicurato Siciliotti sul fatto che questo strumento non sara’ una sorta di ”studio di settore” per le famiglie.